Etnicarchia

Comune unico di Valsaviore: Scambio di cortesie tra Mottinelli e Bressanelli?


Il repentino cambio di rotta del Sindaco di Sellero Bressanelli, prima contrario ed ora favorevole - nei fatti e non solo a parole - all'ipotesi di comune unico di Valsaviore, la recente proposta di Mottinelli (che forte della sua ultraventennale esperienza politica, non aspetta altro che di potersi candidare a Sindaco del nuovo ente) di accelerarne il processo di formazione e la possibilità, almeno stando alle ricostruzioni giornalistiche, che il Sindaco di Sellero possa occupare la presidenza di BIM e Comunità Montana in caso di dimissioni di Corrado Tomasi, sanno tanto di scambio di cortesie tra i due vecchi politici della Valsaviore. E' facile infatti pensare che Mottinelli, incassato l'endorsement dell'Amministrazione sellerese sulla questione comune unico e sulla sua possibile candidatura a Sindaco nel 2014, appoggerebbe (con il suo partito, il PD) di buon grado Bressanelli per la presidenza degli enti comprensoriali.Un "do ut des" in puro stile vecchia politica, con Bressanelli pronto a svendere l'autonomia del nostro comune pur di occupare, anche se per poco, una seggiola più prestigiosa e soprattutto che gli consentirebbe di gestire parecchi quattrini non necessariamente destinati a soddisfare il "bene comune". Il Sindaco di Sellero e la sua amministrazione infatti non sono certo un esempio di virtuosità e oculatezza, basti guardare la situazione in cui si trovano le casse comunali, i numerosi risarcimenti a cui il nostro comune è stato condannato in questi anni, i recenti rilievi della Corte dei Conti in merito alle criticità di bilancio ed alle irregolarità procedurali messe in atto, ad esempio, nella cessione di TSN (per la cui realizzazione e peri il cui mantenimento sono stati inutilmente bruciati milioni di euro pubblici), senza dimenticare le due istruttorie tutt'ora aperte, sempre a carico degli amministratori selleresi, per possibile danno erariale, oppure le centinaia di migliaia di euro spesi per la realizzazione della ormai tristemente famosa "pista ciclabile che non c'è".Per ora (forse) siamo ancora sul piano della "fantapolitica" ma, come si suol dire, a pensar male si fa peccato anche se spesso si indovina...