Etnicarchia

Il meridione chiede aiuto alla Lega Nord...


Forse qualcosa si sta muovendo anche al Sud. I meridionali, stanchi dell'inefficenza della classe politica "autoctona", chiedono aiuto all'unico movimento che in questi anni ha dimostrato coerenza politica e di avere veramente a cuore gli interessi dei cittadini. Infatti Maurizio De Luca, vicepresidente napoletano dell'associazione di piccole e medie imprese Api , ha scritto una lettera ai direttori dei quotidiani “Libero”, Vittorio Feltri, e “La Padania”, Umberto Bossi, lettera indirizzata anche ai capigruppo, in Camera e Senato, della Lega Nord, Roberto Maroni e Roberto Castelli. Nella sua lettera, De Luca fa appello alla solidarietà delle regioni del Nord, affinché anche grazie al loro contributo e al contributo della classe politica del nord, si possano risolvere i problemi del meridione.Mi auguro solo che questo non sia il solico italico (o italiota) tentativo di fregare gli "sciocchi" padani... Per una volta voglio credere nella buona fede di questa gente... Per una volta...  E che ognuno si tenga la classe politica che ha eletto e che continua a sostenere. Se Bassolino da 20 annni regna in Campania (prima come sindaco di Napoli, poi come Governatore) qualcuno l'avrà pur votato... Probabilmente gli stessi che ora vengono a piangere da Bossi e dalla Lega..Sottolineo però come per me, e per molti altri, l'unica, vera, e radicale soluzione a tutti i problemi della Padania ( e anche dell'Italia) sia solamente una... LA SECESSIONEEcco il testo della lettera.Caro Direttore, l’immagine vergognosa di Napoli sommersa dai rifiuti e le parole che da ogni angolo del mondo si continuano a spendere per commentarla non potranno mai trasmettere appieno i sentimenti di quanti, come noi napoletani, non sono spettatori lontani, ma testimoni diretti del dramma, morale e fisico, che in queste ore si sta consumando nella nostra città. Un dramma che per chi scrive è doppiamente sofferto. In qualità di comune cittadino, sottoposto ad una condizione di disagio tale che anche il più semplice gesto quotidiano, come raggiungere la propria casa o il luogo di lavoro, diventa un’impresa difficile. Sia in qualità di imprenditore, costretto a subire tutte le conseguenze che il danno di immagine creato dal degrado in cui si è sconfinati sta già portando con sé. Il problema dei rifiuti, che dopo dodici anni di vita è tornato esattamente al punto di partenza, è solo la punta dell’iceberg, la prova provata di anni vissuti infruttuosamente, in cui è mancato il coraggio delle scelte. Le conseguenze di questo scellerato immobilismo sono sotto gli occhi di tutti, ma a pagarne le conseguenze sono, paradossalmente, solo coloro che nonostante tutto hanno continuato ad avere il coraggio di guardare avanti e di credere nella possibilità che seminare in questa terra avrebbe potuto dare un giorno buoni frutti. Questa condizione pone gli imprenditori dell’Associazione che ho l’onore di rappresentare nella condizione di rinnegare “tutta” la classe dirigente locale, napoletana e campana, e di mettere in discussione il suo operato, le sue capacità, la sua stessa credibilità. Una classe politica che tenta ancora, in maniera del tutto maldestra, di mascherare il proprio fallimento imputando alla camorra responsabilità che in realtà sono proprie. La delusione delle nostre aspettative è profonda, ma non tale da condurci alla resa proprio in questo momento che, al contrario, vede la necessità di una mobilitazione di tutte le forze migliori del nostro Paese, politiche ed economiche, per evitare che la sconfitta di Napoli sia la sconfitta di tutti. Ecco perché chiediamo agli amministratori delle principali città del Nord di essere solidali con noi, di scendere in campo al nostro fianco per aiutarci a venire fuori dal baratro in ci hanno lasciato precipitare, di tradurre in azione quella loro capacità di essere analitici e risolutivi, dei nostri come dei loro problemi, che ci è dato modo di ascoltare solo dagli spazi dei salotti buoni della televisione, di “commissariare”, nel senso più vero del termine, la nostra classe politica dirigente. Sarebbe di certo l’occasione migliore per superare definitivamente tutte le barriere, materiali ed immateriali, che continuano a dividere il nostro Paese. Caro Direttore, è al Suo senso di responsabilità che affido questo accorato messaggio, voce di una Napoli che non intende gettare la spugna di fronte agli errori della politica e di quanti credono di poter continuare, indisturbati, a ‘mal’decidere per il presente ed il futuro della nostra società civile.  10/1/2008----------------------------------------------Ma non finisce qui.......... La Lega coi sindaci del Belice «Sosterremo la ricostruzione»Il Giornale - giovedì 10 gennaio 2008, 07:00 Delegazione nei luoghi colpiti dal sisma 40 anni fa: «Chiederemo i fondi per chiudere la vicenda» da AgrigentoLa Lega Nord scende al fianco dei sindaci della Valle dei templi, una decina di comuni a cavallo tra le province di Agrigento e Trapani. Martedì prossimo, sarà ricordato il quarantesimo anniversario del terremoto che sconvolse il Belice e, a distanza di tanti anni, la ricostruzione non è stata ancora ultimata. Prima di Natale, i deputati della Lega Nord votarono contro in Finanziaria, sull'ennesimo finanziamento per il Belice. I leghisti non credevano al fatto che, dopo quarant'anni, la ricostruzione non fosse stata ancora ultimata. E allora, i sindaci dei comuni interessati hanno invitato una delegazione della Lega a Santa Margherita Belice, il centro dove ancora i segni del sisma sono visibili. Così, tre deputati leghisti capeggiati dall'onorevole Angelo Alessandri l'altro ieri sono arrivati nel Belice ed hanno visitato tutti i comuni. «Il capitolo Belice - ha detto il parlamentare leghista - deve chiudersi in maniera definitiva e siamo qui per scrivere la parola fine a una vicenda che fa gridare allo scandalo. Mi chiedo come sia possibile che i siciliani al nord hanno grande capacità di fare impresa e non riescono a fare lo stesso nella loro terra». La visita si è conclusa con la partecipazione dei leghisti a un Consiglio comunale allargato a tutti i comuni della Valle. Dopo aver ascoltato i primi cittadini sulle urgenze, gli esponenti politici del partito di Bossi hanno deciso che sosterranno da oggi le richieste degli amministratori belicini per il definitivo completamento della ricostruzione. «Basta con i capitoli di bilancio che ogni anno contengono fondi per il Belice - ha detto l’onorevole Alessandri - la vicenda ci appare come una barzelletta, ed è ovvio che noi del Nord ogni volta votiamo contro questa richiesta, non è possibile pensare ancora alla ricostruzione dopo 40 anni dall’evento calamitoso. Oggi siamo qui - ha ribadito - per invitare gli amministratori comunali a presentare un’istanza scritta, che noi sosterremo in ambito parlamentare per chiudere definitivamente la vicenda». I leghisti non hanno perso l’occasione per «bacchettare» la classe politica siciliana, che è forse la vera responsabile della cattiva gestione delle risorse fino ad oggi giunte nel Belice, ma anche quanti nel mondo politico regionale hanno forse strumentalizzato la vicenda Belice per fini elettorali.