Etnicarchia

GLI SVIZZERI: "INVADIAMO LA LOMBARDIA"


Sondaggio in Ticino: atto di forza per liberare i cuginiIl 43% dei ticinesi interpellati favorevole a un intervento militare elvetico se Roma impedisce di andare alle urne e in Padania scoppia la rivolta
Lugàn – Addio alla tradizionale neutralità elvetica: di fronte al grido di dolore dei cugini lombardi, i ticinesi sarebbero pronti a prendere le armi e venir loro in soccorso. Questo nel caso che Roma attuasse il golpe “istituzionale”, cioè che il presidente italiano trescasse con alte cariche dello Stato centralista per impedire ai padani di andare alle urne. Per Umberto Bossi questa sarebbe la scintilla che farebbe esplodere la lotta di liberazione e, in tal caso, il leader della Lega Nord si troverebbe a contare su dei graditissimi “rinforzi”. Almeno a giudicare da un sondaggio della Lega dei ticinesi, pubblicato nel sito www.legaticinesi.ch, il 43,7% degli interpellati vorrebbe una soluzione di forza per liberare i lombardi. CHIMERA FEDERALISTA Questa la domanda posta ai navigatori del sito: “Bossi ha annunciato la rivoluzione, in caso di mancato voto. Credi che...”. E queste le percentuali ottenute dalle possibili riposte al “credi che...”: 1) la Svizzera debba invadere l'Insubria: 43,7%; 2) la Padania debba rivoltarsi a Roma: 35,2%; 3) la Lega Nord debba mirare al federalismo reale: 11,3%; 4) la Padania non potrà mai rivoltarsi: 5,6%; non so: 4,2%. Insomma, tra i ticinesi prevale largamente l’idea di rinunciare alle mezze misure, di non abboccare alle chimere e ai contentini federalisti sin qui inseguiti dal vertice leghista con scarsi risultati e di passare alle vie di fatto: stare sotto l’abitrio di Roma è un oltraggio da lavare solo con la ribellione.TERRA DEL BISCIONE In tal caso i ticinesi, da buoni lombardi, vorrebbero un intervento militare delle forze svizzere, o di volontari elvetici, per dar man forte ai cugini situati oltre un fittizio confine. E magari per ricostituire quell’unità territoriale che già esisteva ai tempi del potente Ducato di Milano, quando lo stendardo del Biscione sventolava sino a nord di Bellinzona. Non per nulla la lingua lombarda era, ed è rimasta, la vera voce del Cantone. fonte www.ilpadano.com 30.01.2008