Etnicarchia

Noi non siamo Napoletani


Le recenti disposizioni legislative in materia di energia sono orientate alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili (fra cui l’eolica, la solare, la geotermica, di biomasse, ecc.), ed hanno incluso i rifiuti fra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili. La posizione della Lega Nord è di sostegno all’incremento dell’utilizzo di queste fonti energetiche nell’ambito anche delle misure volte a ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra. La Lega Nord sostiene con decisione l’attività di promozione e sviluppo della raccolta differenziata quale processo di riciclo della materia e di riduzione del carico nelle discariche; così, anche in relazione a “chi più ricicla, meno paga”, viene visto favorevolmente il calcolo del costo dei rifiuti effettuato sulla base della quantità effettivamente prodotta.  Inoltre, è chiara la posizione del Movimento nei confronti dell’utilizzo dei rifiuti come possibile fonte di energia: pieno sostegno a questo tipo di recupero energetico ed alla concezione del rifiuto come ricchezza ed opportunità economicamente vantaggiosa sempre e comunque nel rispetto dell’ambiente in quanto, riteniamo che  gli interventi in campo ambientale debbano essere attuati in modo che lo sviluppo economico evolva nel rispetto della tutela dell’ambiente, delle peculiarità locali e della qualità di vita delle popolazioni. Molte volte però il meccanismo della “raccolta differenziata” ci viene proposto come ALTERNATIVA alla termovalorizzazione dei rifiuti.Personalmente ritengo utopico pensare che la sola raccolta differenziata possa sopperire in toto allo smaltimento dei rifiuti. Prendiamo il caso della Svizzera.La Svizzera  è uno dei paesi europei con la più alta percentuale di raccolta differenziata, quasi il 50%, del totale con punte del 95% per alcuni tipi di raccolta come ad esempio quella del vetro. Nonostante questa altissima percentuale di raccolta differenziata,dal 1° gennaio del 2000 è entrato in vigore in svizzera il divieto di conferimento in discarica dei rifiuti combustibili. . Detti rifiuti sono inceneriti in 29 impianti d'incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) distribuiti su tutto il territorio della confederazione. In italia ce ne sono 51, di cui circa 40 in Padania,  di cui 13 in Lombardia, così come la Svizzera quindi, anche la Lombardia è  sempre in grado di incenerire tutti i suoi rifiuti. L'incenerimento di rifiuti produce energia e caloreLa Confederazione Elvetica ritiene che l'incenerimento di rifiuti possa essere opportuno sia sotto profilo economico che sotto quello ecologico, in quanto da un lato si evitano emissioni notevoli di metano (un gas di discarica il cui effetto serra è 23 volte superiore a quello del CO2), mentre dall’altro si sostituiscono i combustibili fossili (petrolio, carbone)  con i rifiuti, la cui combustione nei termovalorizzatori permette di produrre energia e calore.Nel 2006 gli impianti di termodistruzione svizzeri hanno prodotto 1'823 GWh di elettricità raggiungendo una quota del 3,1 per cento sulla produzione elettrica totale della Svizzera.  La produzione di elettricità e calore dei termovalorizzatori copre il 2 per cento circa del consumo finale totale di energia in Svizzera.In questi ultimi anni, gli IIRU svizzeri hanno funzionato prevalentemente a pieno regime e ad un grado soddisfacente (abbiamo detto prima che la svizzera è  sempre in grado di incenerire tutti i suoi rifiuti),  e dispongono al momento ancora di una riserva pari al 10 per cento circa delle capacità complessive. Nonostante la disponibilità di questo ampio margine,  l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) è del parere che gli impianti d'incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) svizzeri non abbiano attualmente alcun motivo per aumentare le loro capacità di incenerimento in vista di possibili importazioni dall’italia. Sotolineo come preventivamente i cittadini svizzeri abbiano detto NO, alla possibilità di importare i rifiuti napoletani.Quindi l''incenerimento è forse il migliore metodo per ridurre il volume dei rifiuti solidi urbani, le potenziali proprietà infettive dei rifiuti delle strutture sanitarie e la potenziale tossicità di rifiuti chimici. Il timore dei rischi del metodo  di incenerimento nasce dal fatto che alcuni prodotti di combustione sono tossici (diossine e furani); un timore che taluni si preoccupano di mantenere panico, malgrado i prodotti incriminati siano tossici solo a concentrazioni ben più elevate di quelle liberate dagli impianti.Con l'attuale tecnologia è possibile infatti disporre di inceneritori che affrontino il problema dei rifiuti in modo moderno e rispettoso dell'ambiente e della sicurezza sanitaria. E' necessario, però, che essi siano affidati non ad ambientalisti della domenica ma a tecnici competenti, affinché questi garantiscano sia la giusta temperatura di operazione, sia la costante efficienza dei dispositivi di abbattimento degli inquinanti, sia le condizioni di sicurezza - anche per sé stessi - soprattutto durante l'avvio o il fermo dell'inceneritore. E, soprattutto, che siano addestrati per affrontare eventuali condizioni di malfunzionamento o di emergenza.In conclusione, se fatto operare in condizioni di efficienza, un moderno inceneritore svolgerebbe in modo egregio la sua funzione. Che è quella di salvaguardare l'ambiente.