Etnicarchia

VITTORIA!


Elezioni/ Il semiologo Amadori ad Affari: "Lega né di destra né di sinistra. Bossi come un Gengiscan buono" Affari Italiani Martedí 15.04.2008 10:58 "Che la Lega fosse in crescita lo si ero visto anche nei sondaggi, ma che riuscisse a fare questo salto quantico di scala e di natura non era stato previsto da nessuno". Il semiologo AlessandroAmadori (a.d. Coesis Research) analizza con Affari le ragioni del successo elettorale del Carroccio. "In fondo il Popolo della Libertà Pdl è rimasto legato al suo elettorato e il Pd è andato benino, tecnicamente non male. Si è verificato invece uno svuotamento della Sinistra Arcobaleno. E l'unica spiegazione plausibile è che si sia creato un vaso comunicante di tre o quattro punti percentuali, pari a un milione e seicentomila elettori, che ha portato a un travaso dalla sinistra radicale verso la Lega. Tutto ciò era sfuggito ai sondaggi, è uno di quegli spostamenti di pancia, sotterraneo. Una cosa quasi subliminale". "Maroni - aggiunge Amadori - ha detto chiaramente che la Lega non è né di sinistra né di destra, ma ragiona e opera sul piano del territorio. C'è una consapevolezza di vivere in un determinato territorio e quindi per tutelare gli interessi globali di quella zona il partito giusto è la Lega. E' questo il ragionamento che è scattato. Il Carroccio è quindi fuori dal vecchio schema sinistra-destra, è interclassista proprio come lo è un territorio. Qualcuno deve rappresentare quel luogo e perciò il movimento diventa interclassista. In embrione lo era già la Lega, ora con queste elezioni c'è stato un salto verso un partito globale del territorio". Umberto Bossi? "Merita di essere considerato uno dei più grandi personaggi politici della fine del Ventesimo e dell'inizio del XXI secolo, a lungo sottovalutato e a volte considerato folcloristico, ha invece un intuito straordinario. In qualche modo anche Berlusconi è figlio di Bossi, perché è il Senatùr che ha aperto la strada al cambiamento, al nuovo e a una deprofessionalizzazione della politica. Bossi è un condottiero paragonabile a figure come Gengiscan e Alessandro Magno, un visionario legato al popolo e al territorio. Insomma, un Gengiscan buono che ha visione, coraggio ed è molto sintonico con la propria gente. Perfetto è stato il manifesto della Lega sugli indiani, molto azzeccato. Esprime esattamente questo concetto: che tu sia un indiano di sinistra, di destra o di centro, povero o ricco, colto o ignorante devi votare Lega perché appartieni a quest'area. Molto simpatico anche, un'immagine concreta e un messaggio chiaro: noi rappresentiamo il territorio senza distinzione di reddito, di ceto e di classe. Ma nemmeno di colore della pelle. E' probabile che anche il voto degli immigrati regolarizzati vada alla Lega, bisogna superare l'idea sbagliata di un partito nordista e razzista. Il Carroccio ha un elettorato molto variegato, non è una questione di etnia ma di luogo".