Etnicarchia

Al BIM non si approva il bilancio, si apre una crisi che coinvolgerà anche altri Enti comprensoriali


E' stato sicuramente un inizio d'anno movimentato per il Consorzio B.I.M. guidato dal sindaco di Breno Edoardo Mensi e per la Comunità Montana di Valle Camonica presieduta da Alessandro Bonomelli.A scuotere l'apatico clima della politica camuna ci ha pensato, a fine 2007, il parlamento italiano che, accogliendo parzialmente l'emendamento alla finanziaria 2008 presentato dall'Onorevole camuno Davide Caparini (Lega Nord), ha stabilito che la regione Lombardia debba provvedere alla riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione e degli organi esecutivi dei BIM. Provvedimento che ha dato il via ad una reazione a catena alimentata da Riccardo Minini, capogruppo della Lega Nord presso il  B.I.M. e firmatario della mozione urgente con la quale, il marzo scorso, ha chiesto al Presidente Mensi di rispettare la legge eliminando le spese inutili e gli assessorati entro il giugno di quest'anno. Secondo la Lega infatti, tra le priorità dell'Ente ci deve essere la diminuzione dei costi impropri tra cui quelli della politica, per recuperare le risorse da investire a favore dei camuni, dell'occupazione e dello sviluppo, eliminando, così come previsto dall'ultima legge finanziaria le deleghe assessorili, “per porre fine - si legge nel comunicato diffuso dal carroccio - agli inutili costi in stipendi e sprechi (auto blu, rimborsi spese, ecc.) che hanno contraddistinto l'attuale gestione. Ancor più quando il ruolo del presidente, preponderante negli aspetti decisionali, rende inutili ed impotenti gli assessori ridotti a meri notai giustificati solo dalle logiche lotizzatorie”.Se le critiche delle opposizioni possono considerarsi “fisiologiche” a qualsiasi amministrazione, meno scontate risultano essere quelle arrivate dai gruppi consiliari interni della stessa maggioranza del B.I.M.. Venerdì scorso infatti, nel corso dell'assemblea per l'approvazione del bilancio, Claudia Fiorani capogruppo di “Uniti per la Valle” e Antonio Albertelli capogruppo dello “Sdi”, dopo aver dichiarato l'intenzione dei loro gruppi di far mancare il sostegno alla maggioranza, hanno chiesto, ottenendolo, il rinvio dell'assemblea a data da destinarsi.Note da tempo le posizioni dei componenti di “Uniti per la valle” che, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nei giorni precedenti l'assemblea, avevano chiesto una ridefinizione degli enti sovraccomunali, ed un riconoscimento della Comunità Montana quale organo programmatico della Valle con una conseguente attribuzione al consorzio B.I.M. delle mansioni di organo amministrativo ed esecutivo, oltre ad una riduzione del consiglio di amministrazione da 9 a 5 componenti. Una ridefinizione che, secondo “Uniti per la valle”, dovrebbe avvenire rivedendo, non solo la gestione del B.I.M. e della Comunità Montana, ma anche del Parco dell'Adamello.La mancata approvazione del Bilancio ha quindi aperto una profonda crisi politica all'interno della maggioranza del B.I.M., ma ha messo in grande difficoltà anche l'ente guidato da Bonomelli, che dipende in gran parte dai trasferimenti che il B.I.M dovrebbe effettuare nei confronti della Comunità Montana (un milione e 700mila euro) e che fino all'ultimo ha visto in forse l'approvazione del suo bilancio, avvenuta comunque nel corso dell'assemblea tenutasi il 31 marzo scorso. Primavera molto calda dunque per gli enti comprensoriali camuni, in attesa della prossima convocazione dell'Assemblea del B.I.M ed in attesa che Regione Lombardia provveda, entro giugno, a riorganizzare l'assetto di questi enti e delle Comunità Montane nell'ottica dell'efficacia e del risparmio delle risorse, così come previsto dalla finanziaria 2008. Riorganizzazione che potrebbe ridisegnare sensibilmente gli equilibri politco-amministrativi della Valcamonica, in vista anche delle elezioni comunali previste nella primavera del 2009 che vedranno rinnovarsi più dei due terzi dei consigli comunali Camuni.Il Giornale della Valcamonica -  Lunedì 7 aprile 2008