Etnicarchia

Rifiuti: La Lombardia dice NO


Rifiuti, la Campania ora può fare da sèAnche i lombardi alla fine hanno detto no al loro smaltimentoAlla fine i rifiuti campani non arriveranno in Lombardia. L’altolà definitivo, che chiude una partita forse nemmeno mai aperta, è arrivato dal leader leghista Umberto Bossi.Il Senatur l’ha comunicato al Governatore Formigoni che ha incassato il no del Carroccio. La Lombardia non vedrà nessun sacco nero da Napoli e dintorni.La Lega aveva posto come condizione imprescindibile un ampio consenso da parte di tutte le Regioni attorno all’operazione.Spiegava bene il ministro leghista Roberto Calderoli: «Per il nostro via libera volevamo l’unanimità di tutti nella Conferenza Stato-Regioni».Un dato confermato dal collega di partito Davide Boni, capogruppo degli assessori leghisti al Pirellone: «Per accogliere i rifiuti ci vuole la disponibilità di tutti». Sottointeso: i Governatori. Appunto: un via libera che non è mai arrivato. Di fatto il Carroccio, su esplicita richiesta di Bossi, aveva ipotizzato un atto di solidarietà “a tempo” per risolvere l’emergenza ma solo a fronte di un sì unanime da parte della conferenza Stato-Regioni più una serie di condizioni ben precise: attivazione di un nuovo termovalorizzatore e la riapertura delle discariche.Dal Piemonte al Veneto fino alla Liguria è stato però un coro di no: «Non siamo la discarica della Campania», è stata la risposta. Insomma, «questa unanimità non c’è», ha preso atto Calderoli.Ma la chiusura, Lega in testa, ad una possibile “esportazione” dei rifiuti campani non si esaurirebbe nel no delle Regioni. Si fa strada anche un’altra spiegazione.La situazione a Napoli e Provincia non sarebbe più così critica come alcuni mesi fa.I lavori della discarica di Chiaiano e del termovalorizzatore di Acerra (pronto a gennaio grazie a Impregilo) vanno avanti a ritmo serrato. E questo, fisiologiche manifestazioni di protesta a parte, è un buon segnale, soprattutto con il caldo estivo che rischia di peggiorare le condizioni sanitarie.Tradotto: in due mesi di lavoro l’Esecutivo sarebbe a buon punto nel mettere la parola fine alla crisi dello smaltimento della spazzatura, esplosa sotto il Governo Prodi.La riapertura di alcuni impianti di smaltimento, e la prossima riapertura di altre discariche e l’avvio dei lavori per la realizzazione dei nuovi termovalorizzatori, sta dunque facendo rientrare buona parte dell’emergenza, seppur lentamente. «La situazione è in netto miglioramento. Berlusconi nell’ultimo mese e mezzo è andato a Napoli una volta alla settimana e ha trovato delle soluzioni», ricordava proprio Bossi qualche giorno fa. Insomma secondo il Senatur, da sempre sensibile alla situazione rifiuti in Campania, «le cose vanno meglio».Bossi è sempre stato chiaro: l’emergenza sta causando un danno d’immagine devastante non solo per la Campania ma per tutto il Paese, turismo in testa». Con i maggiori quotidiani stranieri a fare la corsa nel buttare sulle loro prime pagine le immagini più drammatiche delle città italiane sommerse dai rifiuti.Un modo come un altro per “rubare” i turisti soprattutto ora con l’ inizio dell’estate e della vacanze. Da qui la scelta del Governo di dare un’accelerata di reni per uscire dalla crisi anche con la convocazione di un tavolo Stato-Regioni per capire se i Governatori erano disposti a farsi in carico di una parte dei rifiuti ma a precise condizioni. Quindi la decisione finale di stoppare l’esportazione visti i buoni risultati che si otterranno con l’apertura delle nuove discariche campane e dell’inizio dei lavori di realizzazione dei termovalorizzatori.Ma forse per capire come sarebbe finita la querelle sullo spostamento dei rifiuti nelle Regioni bastava ascoltare il capogruppo lumbard in consiglio regionale, Stefano Galli: «Sono tranquillissimo perché sono convinto che alla fine salterà tutto».Detto e fatto.Simone Girardin(articolo tratto da la Padania del 02/07/08)-------------------------------------------------Zaia: si prenda esempio dal VenetoIl problema dei rifiuti di Napoli? «Lo ereditiamo da una cattiva gestione e se non ricordo male sono 14 anni di commissario rifiuti». Parola di Luca Zaia, ex vice-governatore del Veneto oggi ministro dell’Agricoltura. Zaia ricorda che come «Veneto il buon esempio lo abbiamo dato: parla una persona che nel 2000 ha chiuso tutte le discariche nella sua provincia». «Siamo - spiega Zaia, invitando a prendere esempio da Regioni virtuose come il Veneto - in un contesto dove fare una raccolta differenziata al 60 per cento è la normalità. Da noi mai un cittadino getterebbe una bottiglia di vetro nell’umido».(articolo tratto da laPadania del 02/07/08)
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