Etnicarchia

La Gdf inizia a sanzionare le consulenze non autorizzate


Italia Oggi -  27/08/2010Brunetta e le Fiamme gialle hanno deciso: la norma del T.u. va applicata. Recuperato un milioneDoppi incarichi, scattano le multeLa Gdf inizia a sanzionare le consulenze non autorizzate(pag. 27)Rispetto al valore totale delle consulenze affidate dalla p.a. (1,4 miliardi nel 2009, ma la cifra, secondo la Funzione pubblica è destinata a salire a 2,5 miliardi se si considerano quelle non dichiarate) il milione di euro, recuperato dalla Guardia di finanza di Roma per violazione delle norme sulle incompatibilità nel pubblico impiego, può apparire una goccia nel mare. Ma è anche il segnale che Brunetta e le Fiamme Gialle (con cui il ministro ha sottoscritto un protocollo d'intesa) intendono fare sul serio, pretendendo dalle amministrazioni il rispetto dell'art. 53 del T.u. (dlgs 165/2001) che punisce il conferimento di incarichi senza autorizzazione e la mancata comunicazione dei compensi con una sanzione amministrativa pari al doppio dell'importo corrisposto. Una norma di trasparenza vecchia di 14 anni (ha fatto la comparsa nel nostro ordinamento con la Finanziaria del 1997, la legge 662/1996, prima di essere recepita nel T.u.) ma sempre disattesa anche perché mai le amministrazioni e i dipendenti pubblici non in regola venivano sanzionati.Ora però la Guardia di finanza ha deciso di iniziare a far scattare le prime multe. I controlli hanno riguardato, in particolare, 11 tra dirigenti e funzionari pubblici che hanno svolto complessivamente 83 consulenze, a vario titolo, nei confronti di enti pubblici e privati. Senza aver mai chiesto il benestare alle amministrazioni di appartenenza o senza che queste ultime abbiano mai comunicato all'Anagrafe delle prestazioni (la banca dati degli incarichi attivata dalla Funzione pubblica) i compensi erogati. Gli uomini del comando provinciale di Roma e del nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie hanno multato le amministrazioni committenti per 800.000 euro e hanno recuperato 245.000 euro dai pubblici dipendenti che hanno svolto incarichi in difetto di autorizzazione. Nell'elenco dei cattivi sono finiti l'avvocatura generale dello stato, la regione Lazio, dirigenti della regione Piemonte che svolgevano consulenze nella Capitale per conto di un ente pubblico economico, svariati comuni della provincia di Roma (Castelnuovo di porto, Sacrofano) e persino un ex ministro dei lavori pubblici per consulenze affidate a un ingegnere del ministero in sospetto conflitto d'interesse.E a quanto pare è solo l'inizio perché la Gdf sembra aver già individuato il prossimo obiettivo: la Rai. Dove in passato numerosi dipendenti pubblici hanno svolto incarichi non autorizzati e di valore economico ignoto. Basterà incrociare i dati del modello 770 (compilato dai sostituti d'imposta) e risalire agli enti committenti (e, se del caso, inadempienti all'obbligo di comunicazione) sarà un gioco da ragazzi, assicurano le Fiamme gialle. Ma a questo punto la domanda è d'obbligo: perché ci sono voluti 14 anni?Francesco Cerisano ********Anche il nostro Comune "rischia" qualcosina non avendo, a quanto ci risulta, adempiuto appieno agli obblighi di legge. Tant'è che il Dipartimento per la Funzione Pubblica ha più volte chiesto chiarimenti in merito (vedi ultima nota del DFP del 4 agosto scorso)