These are the days

Tuscia Viterbese - Ponte del 1° Maggio 2010


Mi fa piacere notare che già dal secondo post inizio ad avere problemi con libero... chi be comincia...Partirò narrando dell'ultimo viaggetto che ho fatto.Tre coppie e un automobile a 7 posti.Partenza nel tardo pomeriggio per raggiungere il nostro B&B a Vetralla, in provincia di Viterbo.
Il Pozzo Romano
 è stato uno degli aspetti più soddisfacenti della vacanza, che è andata piuttosto bene (conclusione esclusa). Situato in campagna, comodamente raggiungibile in automobile, è gestito da una giovane coppia simpatica e disponibile, che ci vive con due cani (Dora la socievole e Tazio il pauroso) e un trio di gatti.Le casette che affittano sono graziose e abbiamo potuto fare anche una bella grigliata serale all'aperto, grazie alla torcia che ci hanno prestato i gestori del B&B... Nessuno di noi aveva minimanete tenuto in considerazione il problema buio. Risolto il problema buio si presenta il problema elicotteri. No, non nel vero senso della parola; mi riferisco a insetti di tutti i tipi che iniziano ad attorniare la lampada (che abbiamo fatto calare dai rami di uno degli ulivi accanto al tavolo). Necessario spostare la lampada sull'albero accanto se vogliamo evitare di nutrirci di strani scarafaggi volanti (gli infidi che si fingono morti di giorno e rompono le scatole di sera) che piombano dal cielo. Dopo il trasferimento più nessun problema. Comunque. B&B molto consigliato, data l'atmosfera piacevole che vi abbiamo trovato (inoltri i prezzi sono più che buoni). 
Prima tappa: Parco dei Mostri di Bomarzo (ingresso 9 euro, un po' troppo forse, ma si può stare tutto il giorno ed è pieno di gente in equipaggiamento da pic-nic).Il parco è stato fatto costruire da Vicino Orsini nel XVI secolo ed è pieno di grossi monumenti di personaggi e mostri mitologici. Noi ci siamo divertiti a replicare le sculture, cercando l'accuratezza dei dettagli e sfoggiando abilità acrobatiche (vedi foto a destra). Ambientazione molto caratteristica. Strana sensazione a camminare nella casa inclinata, costruita non perpendicolarmente al suolo e quindi quando ci si entra l'effetto che ci percepisce confonde, ci si sente tirare verso una parete.Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son faccie horrende, elefanti, leoni, orchi et draghiAl pomeriggio abbiamo visitato Viterbo, partendo dal Museo della Macchina di Santa Rosa. No, Santa Rosa non si era fatta il Porsche, è un altro tipo di macchina. Il museo, che consiste in un'unica stanza (ingreso libero) è dedicato a questo particolare artefatto. Cito il sito ufficiale: "La Macchina di Santa Rosa è una struttura di quasi 30 metri, pesante oltre 50 quintali, che la sera del 3 settembre viene trasportata fino al Duomo da oltre 100 Facchini: tale cerimonia è tutt'oggi sentita dall'intera città. Nel Museo sono esposti modellini in scala di diverse macchine che hanno
effettuato il trasporto dal 1924 al 1955; in una sala predisposta sono visibili i filmati delle cerimonie, fotografie e materiale documentario". Una manifestazione che mi appare quasi assurda e mi trasmette un'idea di "vecchio mondo", che è più difficile trovare a Milano.Il museo si trova accanto alla chiesa di Santa Rosa, che contiene le spoglie della monaca. Piuttosto inquietanti in effetti.Ci dirigiamo poi verso il quartiere di San Pellegrino, tra le zone più antiche della città. Tappa in una gelateria chic (perchè il pranzo si può fare con panini alla porchetta/salsiccia seduti per terra... ma per il gelato serve un locale storico in cui gustarsi la merenda sfoggiando un mignolo alzato da snob ;P). Per il ponte del primo Maggio San Pellegrino è in fiore. I vicoletti medievali sono pieni di decorazioni floreali e bancarelle, negozi e botteghe sono aperte, un mucchio di gente passeggia (troppa, in effetti). Il quartiere, così addobbato fa proprio una bella figura.Il giorno successivo partiamo con Tuscania. Carina, anche se la nostra vera meta nel luogo è la
Trattoria da Alfreda, che offre un pranzo completo con piatti tipici (provate i lombrichelli) a meno di 15 euro. Mi è piaciuta molto la chiesetta del monastero delle clarisse di San Paolo, piccola, ma bella.Molto più gradevole la visita alla città vecchia di Calcata, che spicca sopra uno sperone di roccia, circondato da alberi a perdita d'occhio. I vicoli sono caratteristici e in un angolino troviamo dei musicisti che intonano canzoni regionali, circondati da una piccola folla. Ci sono diverse botteghe interessanti, sono particolari anche alcune delle persone che le gestiscono; in una è vietato l'ingresso a chi non saluta :). C'è anche un negozio di bellissime maschere di cuoio. Da una balconata a strapiombo riusciamo a vedere un cinghiale con un paio di cinghialini, bellissimo! Consigliatissima.Capatina a Sutri per vedere l'arena, che troviamo chiusa. Facciamo quindi un giringiro, ma non siamo pienamente soddisfatti. La cattedrale divide i nostri pareri, ma il suo pavimento di mattonelline colorate un po' storte affascina l'intero gruppo.L'ultimo giorno avevamo come obiettivo Bagnoregio (borghetto patrimonio dell'UNESCO) e Tarquinia, ma un tamponamento ci ha fatto passare la giornata divisi tra pronto soccorso e carrozziere.Ci diciamo più che soddisfattti. Passando da un paese all'altro ammiriamo il paesaggio di campagna, con la flora e la fauna annessa (cavalli, pecore, gazze, corvi, upupe, uno struzzo, ecc.).Avremmo potuto visitare anche una delle numerose necropoli etrusche della zona, ma il tempo era nostro nemico. Sarà per la prossima volta. La Tuscia Viterbese non è molto pubblicizzata, ma è bella da visitare.