the sea soul..

Ciao, Mamma..


 
 E ora...Ti ho lasciato andare, Mamma..Ora non più lacrime.. non più sofferenze..Non più paure e incertezze..Non più DOLORESolo PACE,Quella Pace che gli ultimi istanti avevi già nel cuoree che mi hai infuso nel profondo dell'animo.grazie per tutto quello che sei stata...Per la tua tenacia e la tua forza..grazie per la tua vita.Ti ho accompagnata con tutto il mio amore fino a dove ho potuto..Oltre.. solo la Luce..quella Luce che è la tua vera Casa..la dimora nella quale per tutti noi è riservato un bellissimo posto..Sono qui.. sola..nella tu casa terrena..e ho di te mille profumi..mille immagini.. mille cose..So che sei qui accanto a me..perchè Sento dentro di me la tua presenzanella serenità che mi accompagnain questi tristi momenti del distacco terreno..A te tutto il mio amore più dolce di figlia...E ora.. sorridi serena per gli spazi immensi della Luce..dimentica della sofferenza di quaggiù..Vola lì dove splende il Sole Eterno dell'Amore senza limiti..e vivi serena in armonia col creato..Nel persempre..E nel mio cuore.Tua figlia.
    CONSOLAZIONENon pianger più. Torna il diletto figlio a la tua casa. È stanco di mentire.Vieni: usciamo. Tempo è di rifiorire.Troppo sei bianca; il volto è quasi un giglio.Vieni; usciamo. Il giardino abbandonatoserba ancora per noi qualche sentiero.Ti dirò come sia dolce il misteroche vela certe cose del passato.Ancora qualche rosa è ne' rosai,ancora qualche timida erba odora.Ne l'abbandono il caro luogo ancora sorriderà se tu sorriderai.Ti dirò come sia dolce il sorrisodi certe cose che l'oblio afflisseChe proveresti tu se ti fiorissela terra sotto i piedi all'improvviso? Tanto accadrà, benchè non sia d'aprileUsciamo. Non coprirti il capo. È un lento, sol di settembre; e ancora non vedo argentosul tuo capo, e la riga è ancor sottile.Perché ti neghi con lo sguardo stanco?La madre fa quel che il buon figlio vuole.Bisogna che tu prenda un po' di sole,un po' di sole su quel viso bianco.Bisogna che tu sia forte; bisognache tu non pensi a le cattive cose...Se noi andiamo verso quelle rose,io parlo piano, l'anima tua sogna.GABRIELE D'ANNUNZIO   
     LA MADRE  E il cuore quando d'un ultimo battitoavrà fatto cadere il muro d'ombra,per condurmi, Madre, sino al Signore,come una volta mi darai la mano.In ginocchio ,decisa,sarai una statua davanti all'Eterno,come già ti vedevaquando eri ancora in vita.alzerai tremante le vecchie braccia,come quando spirastidicendo: Mio Dio, eccomi.E solo quando m'avrà perdonato,ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai di avermi atteso tanto,e avrai negli occhi un rapido sospiro. GIUSEPPE UNGARETTI