the sea soul..

meriggiare..


   
Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro d’orto,ascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli, frusci di serpi.Nelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formichech’ora si rompono ed ora s’intreccianoa sommo di minuscole biche.Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi.E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacom’è tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. ( Eugenio Montale, Ossi di seppia, 1925 ) 
  Trascorrere le ore assetate  del primo pomeriggio..tuffandosi in pensieri appena abbozzati..assorta nella luce accecante di un sole che nulla fa intravvedere della mia vita..sola, osservare la natura, attorno a me, che perpetua il suo viaggio verso l'infinitocon i suoi suoni aspri.. un ramo spezzato.. un uccello che grida la sua infelicità..osservare attorno a me..come tutto scorre silenzioso e vitale..senza curarsi di null'altro se non di vivere freneticamente la propria vuota esistenza .Di lontano.. lo so.. c'è il Mare infinito con il suo eterno riproporsie infrangersi contro affilate rocce ..simbolo di ciò che forse Quimai potrò raggiungere..(lo intravedo al di là del muro che mi chiude ogni altra vista..ogni altra vita..)..e capire una volta ancora come la mia via sia un lungo camminare dolente, irto di aguzzi inganni che feriscono senza tregua la mia anima assetatanel suo lento peregrinare in cerca del Varco..nel quale poter finalmente trovare Pace.f