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Social confusi.


Social confuso, così si definisce un mio caro amico. Io no, non ci sono ancora arrivato, certo è che da anni ormai è praticamente impossibile riconoscersi in uno qualunque dei partiti. Ho visto la sinistra praticare il liberismo più selvaggio, ho visto il centro destra attuare debolissime quando non inique prove di politica sociale.Considero l'attuale momento storico caratterizzato da questa grave crisi che non è solo economica ma è anche politica ed istituzionale.Economica - non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.Politica  - perchè da anni ormai la Politica non è più praticata,essendo stata sostituita dalla partitocrazia ed i partiti ignorando le loro rispettive basi si sono personificate ciascuno nel proprio leader che decide per tutti.Istituzionale - perchè le Istituzioni,con la sola eccezione di parte della Magistratura e di alcuni settori delle FF. AA hanno mostrato la loro impotenza rispetto al dilagare del delirio di onnipotenza di quanti hanno raggiunto il potere concedendosi ogni tipo di saccheggio in primo luogo il saccheggio delle finanze pubbliche.In questa realtà in cui versa il Paese, che nuova non è, risiede l'humus che potrebbe far sorgere nuovi modelli politici, sociali ed economici, vie ancora inesplorate e da sperimentare.I germi della crisi del sistema occidentale si sono determinati con la caduta del muro di Berlino, salutato come liberazione il dissolversi della cortina di ferrò scoperchiò il vaso di pandora dell'iniquità e della impraticabilità dell'economia pianificata su un versante, sul versante occidentale invece scoprì i nervi e le debolezze del sistema liberista che ha avuto ragione di esistere così come lo conosciamo, perchè funzione contrapposta al blocco.Il dissolversi del primo ha determinato il crollo del sistema a sè speculare.La crisi italiana si colloca in questo ben più vasto contesto, cui avrebbe dovuto porre rimedio l' UE la quale si è rivelata cura ben peggiore del male.Esiste una terza via? sono convinto di si, cè sempre una terza, una quarta, una quinta via. Nuovi equilibri politici, economici e sociali non possono essere cercati nei massimi sistemi e poi calati dall'alto, sono convinto debbano partire dal basso, dalle singole Comunità Nazionali affinchè si valorizzino le specificità all'interno dei quali l'individuo possa vivere riconoscendosi in esse.A queste dinamiche però si accede solo per il tramite del confronto dialettico tra le comunità portatrici di istanze diverse e se in illo tempore il luogo del dialogo furono appunto i partiti ed i sindacati, oggi questi strumenti, nei quali nessuno più si riconosce e si fida, vengono meno.Parlare oggi di una Nuova Costituente composta solo da elementi non professionisti della politica, potrebbe apparire in prima istanza una idea sovversiva eppure l'inevitabile esigenza di nuovi modelli di gestione della Res Pubblica impone scelte che conducano al dialogo e soluzioni, mi si lasci passare il termine, re-invenzione della Politica ridandogli il ruolo preminente che gli spetta; ridare speranza è l'unica via per moderare l'esasperazione che invece potrebbe sfociare verso poco auspicabili forme di ribellione.