thinkfreethinkdeeply

Diario di bordo. Suggestioni di un viaggio.


Conoscere i luoghi significa viverli, cosa ben diversa dal visitarli. Per me è stato assai raro nell'ultimo decennio, offrirmi un viaggio per diletto, amo i viaggi di lavoro lunghi o brevi che siano. Solo così io riesco a conoscere i luoghi rispecchiati negli occhi di chi li abita, sentiti
nel suono  del loro linguaggio.Taranto, bellissima, antica, appena superata la zona industriale, percorso il "ponte di cemento" si offre agli occhi dell'ospite lo splendore di antichi fasti ed a destra il molo S. Eligio, dove sono ancorate, i simboli per antonomasia della ricchezza, bellissime barche di ogni stazza e forgia.Ma è alla sera, vissuto il giorno tra presentazioni ed
incontri gradevolissimi e profiqui, bisognoso di una passeggiata per smaltire i miei 500 km. di guida ininterrotta, che girato l'angolo assorto nei miei pensieri ed avvolto nel profumo del mio antico toscano, ho incontrato la città.Vestita di varia foggia e colori, allegra ma racchiusa in gruppi, i ragazzi del muretto sul lungo mare, uguali alle giovani speranze di ogni altra città.I vecchi, ancora qualche pescatore in giro non ostante l'ora che si avvia verso il mattino.Una città ricca Taranto, ordinata, non ostenta la sua ricchezza e lascia intuire il duro lavoro nel quale si produce la sua gente.Eppure mi è saltato agli occhi la differenza sostanziale tra piazza della fontana ed il molo S. Eligio, come il forte contrasto di una foto, come il posteriore di uno specchio la
contrapposizione convivente tra ricchezza e povertà. Povertà vissuta con decoro, quasi leggendo orgoglio in quegli occhi sfiorati per caso passeggiando tra la folla ed intanto si era fatto quasi mattino, avevo finito il mio sigaro ed ero soddisfatto di quell'altro giorno che mi è stato donato. a sinistra il ponte girevole.