Il blog di 3 C

E se volessi esser solo?


Nella vita di ognuno di noi ci sono dei percorsi, delle strade da percorrere, degli incroci a cui avvicinarsi per poi necessariamente dover soffermarsi a prendere una decisione sulla strada da intraprendere. Quando siamo fortunati ci troviamo davanti ad un bivio, e per quanto sia già impegnativo scegliere se girare a destra o a sinistra, si tratta di una scelta che poco ha a che fare con la complessità in cui ci si trova ad affrontare in altre fasi della vita. Alle volte invidio la risolutezza di chi prende le decisioni senza tornare indietro, mai, in maniera definitiva, netta, irreversibile, ma se questa è spinta da un dolore, da una situazione di disagio ben presente, è una soluzione necessaria, come quando bisogna togliersi una parte del nostro corpo impazzita, per evitare che faccia impazzire tutto ciò che vi è vicino. Ma io raramente ragiono in questi termini, e piuttosto di dare un taglio netto chiudendo a chiave in un cassetto qualcosa che mi impedisce di star bene preferisco tenermi addosso tutte quelle piccole e grandi malinconie che comunque non fanno di me una persona negativa, solo, alle volte, una persona profondamente triste. Questo non mi impedisce di vivere, di contrastare questo mio essere con tutto ciò che mi circonda di bello, esteticamente bello, interiormente bello, fisicamente bello; mi piace esplorare in senso fisico le cose e le persone, mi piace esplorare l’essenza delle cose e delle persone, andare alla ricerca del significato delle cose e delle persone. Non mi accontento, al massimo rimando ad altro momento, ma non mi accontento di posarmi semplicemente su qualcosa o qualcuno. Io devo capire, devo studiare, devo entrare in quell’essenza, che sia essa un monumento, un oggetto artistico, una persona, una parte della natura; e per me poi non esiste una catalogazione chiara, una differenziazione netta, così che una persona diventa affetto, e studio, e passione, e curiosità, qualcosa che sia fruibile sia dall’esterno che dall’interno. Ogni volta che si conosce qualcuno, che si impara qualcosa, è come arrivare ad un incrocio, e più si prosegue nella vita e più mi trovo in un dedalo di strade, tutte interessanti, tutte meritevoli, alcune più, alcune meno, alcune molto molto molto interessanti, acui non voglio, non posso, non devo rinunciare. Come posso allora ritrovarmi a voler solo solitudine? E questo quando la mia voglia di condivisione e di intimità è così forte? Sarà che non ho voglia di soffrire... Io odio soffrire… Eppure è nella solitudine che trovo il modo di ricaricarmi, ho solo bisogno di un po’ di tempo, per poi ritornare ad essere una persona che si porta addosso gioia e tristezza facendoli coesistere senza rivalità.