Il blog di 3 C

La legge Levi-Prodi; un'ombra del governo sui blog


A tutti i visitatori distratti, agli afecionados, ai curiosi che passano per di qui vorrei cercare di scrivere due parole; mi è giunta voce in chat di partecipare ad una petizione per una legge che giudico iniqua e vergognosa, una legge che è stata pensata da politici di sinistra e che con l'idea di libertà tante volte sentita ripetere da quella parte politica ha poco o nulla che fare. Si tratta della necessità, se la legge andasse in vigore, di iscriversi ad una istituzione chiamata ROC (Registro dell'Autorità delle Comunicazioni).Non sto qui a stancarvi con tutte le interpretazioni della legge, paragrafi e comme di conseguenza, in questo ci sono centinaia di bloggers che stanno creando post su questo, non avete che da andare a leggerli, ma vorrei comunque farvi riflettere sul fatto che, se andasse in vigore tale legge, sarebbe quantomeno seccante doverpagare per poter scrivere i propri pensieri in un blog o in un sito personale. Mi domando allora per quale motivo si sia messo in moto un simile meccanismo; per salvaguardare i giornalisti che vengono "attaccati" da freelance senza averne il diritto? Per poter controllare i liberi pensatori che scrivono qualcosa di contrario alla pubblica opinione? E se sì, chi decide quanto sia corretto tutto questo? Mi viene da pensare che non mancano certo i fondi ad un politico di turno per poter mantenere un blog di questo genere, semmai alla mamma che vuole donare le fiabe inventate per i propri bimbi a tutti quelli che hanno vopglia di leggerle, o di chi ha una storia piccola da raccontare, o di chi ha voglia di dare una diversa lettura, o più approfondita e competente a fatti di cronaca, ma sempre nell'ambito della socialità fine a se stessa non certo finalizzata ad una sovversione politica. Qualcuno ha scritto che sarebbe un pretesto alla chiusura di tutti quei siti o blog che vanno contro la morale, contro la religioneo contro la società, ma io dico che questo già lo dovrebbero fare i proprietari dei siti, i provider che hanno sicuramente dei dirigenti che dovrebbero fare anche questo, nei limiti delle disposizioni create per non ritrovarsi, ad esempio, un sito pedopornografico tra i propri. Ma sono ancora più estremista; alla fine credo che sia più facile che resti in piedi un blog del genere che non quello della mamma sopracitata, perché un pedofilo è ben disposto a pagare per le sue perversioni, una mamma non è detto abbia la possibilità di farlo. Beh ora la smetto ma non posso fare a meno di lasciarvi il link dove poter mandare una petizione on line per protestare contro questa legge (clicca qui)Abbiate IL coraggio di scrivere anche voi qualcosa, magari solo un "Disapprovo", ma se siamo in tanti avrà almeno un peso questa iniziativa, non trovate?Grazie per la pazienza.PS: Per un approfondimento, pur non essendo in linea a tutte le iniziative promosse dal blog di Beppe Grillo, vi rimando appunto al suo  ---->blog<----.