Il blog di 3 C

Il premio Laurentum, concorso di poesia.


E così alla fine mi sono deciso; dopo tutte le volte che mi hanno detto di tentare, di buttarmi, ho deciso di partecipare ad un concorso nazionale di poesia indetto dal Centro Culturale Laurentum, Spinaceto (Roma). Devo dire la verità, quello che stavolta mi ha fatto decidere è stato l’importo destinato al vincitore, ben 5.000 bei eurini; magari non sarà una nobile causa, ma la mia situazione economica costantemente sull’orlo della dignitosa sopravvivenza ha prevalso su motivazioni più intellettuali. Dite che sono piuttosto arrogante da pensarmi alla portata di quel primo premio? Sì, avete ragione, ma dato che ho deciso di giocare perché non sperare nella possibilità di portare a casa tutto il piatto? Comunque, ritornando alla essenza culturale dell’evento, mi piace pensare che qualcosa che ho scritto io abbia la possibilità di finire sotto gli occhi di più persone interessate e magari che abbia la possibilità di aprirmi una porticina editoriale futura, legata più ad altri ambiti che non quello poetico. Ma vediamo di farvi partecipi delle decisioni inerenti al concorso; entro il 30 ottobre bisognava presentare da una a tre poesie, ma quali tra le oltre quaranta che ho scritto in questi anni? Ci sono delle idee ricorrenti in quello che scrivo, e tra le poesie si possono trovare alcuni “filoni”. Il primo tra queste sono quelle che sono state definite dei dipinti con le parole, in cui descrivo un paesaggio, un’emozione, una situazione di vita arricchendola di particolari per fare in modo che venga visualizzata il più vicino possibile a come l’ho pensata o vista io. Alcune sono in realtà a doppia lettura, ovvero si ha la possibilità di leggerne solo il contenuto visivo ma anche una metafora filosofica o interiore che integra quella principale. Il secondo è esclusivamente introspettiva, in cui sono raccontate le mie inquietudini, le mie ricerche, i miei dolori, ma anche le mie sottili felicità i maniera più netta e senza ricorrere ad alcuna metafora se non per arricchire il concetto espresso. Un altro, ma forse è scontato, è quello in cui parlo dell’amore e solo di quello, delle sensazioni positive e negative che mi ha procurato. Le tre che ho scelto, per chi è in possesso di copia delle mie poesie, sono: “La battaglia dell’uragano”, “E qualcuno la chiama solamente…” e “Il borseggiatore di emozioni”. Sinceramente dopo averle scelte ho pensato di cambiarle, ho pensato che ce ne fossero di più intense, di più rappresentative, di meno banali, di più divertenti, di più mature, di più attente alla tecnica, etc. etc. e alla fine va bene così. Mi ero ripromesso di evitare il rischio di diventarci matti e quindi scegliere di getto senza pensarci, vada come vada. Chissà che non mi tocchi scendere a Roma in dicembre per ritirare anche solo una targa di riconoscimento o di un’attestazione di partecipazione. Semmai succederà vedrò di farvene partecipe qui, come sto facendo ora con questp thread. A rileggerci; vostro threecharlie