Il blog di 3 C

Nebbia, questa sconosciuta


Sono giorni di nebbia questi;nella mia città è cominciato finalmente l'autunno, quello che ricordo da bambino (non nebbioso come allora ma tanto da farmelo ricordare). La nebbia ammanta un po' ogni cosa, specie nelle prime ore del mattino o durante la notte, lasciando dietro di se un odoraccio di fumo, ma non quello buono che ricordo dei camini di montagna, quello acre ed innaturale dello smog, anche se, a dire il vero, non riesco a pensare che una città piccola come la mia abbia reali problemi di inquinamento. Ma se riesco (e ci riesco, sì...) a non pensare all'odore che ha, beh, la nebbia è un'amica, è parte del mio vissuto e del mio presente, una mano di fata che ammanta il mondo che mi circonda dandogli ancora una volta una poesia strana che ho il privilegio di cogliere.Tempo fa ho scritto una poesia sulla nebbia;era nata come una sfida a tutti quelli che continuavano a dirmi che era una cosa spiacevole, brutta, triste. Coloro che lo dicevano sono persone che la nebbia la vedono solo sul mare della sicilia, o raramente in un fondovalle montano. Cosa mai ne possono capire della nebbia? Per loro è solo uno schermo al sole ed all'azzurro del cielo, che splende imperterrito sopra di essa, ma per me non è affatto questo.E' la mia terra, la mia esperienza, e non è affatto triste, al contrario, perché come tutte le altre cose che ricordo da bambino è parte di me, parte integrante e riconosciuta, non triste ma presente, bella, rilassante.Ok, avete ragione nel pensare che dovrei trovarmici in mezzo al nulla per vedere se ho il coraggio di ripetere le stesse cose, e vi dico che avete ragione nel pensare che quando io mi trovo, come mi sono trovato, in una strada di campagna, senza striscespartitraffico, né quelle che delimitano i lati, senza una luce... nulla, l'autentico nulla, alle volte dovevo fermarmi perché non sapevo realmente dove fossi. Ma non è quello che mi spaventa, anzi della nebbia nulla mi spaventa, è solo la mia incapacità di portare logica ad un posto che logica non ha, dato che non si vede nulla, ma proprionulla, ed è tanto simile ai momenti in cui guardandomi dentro non vedo alcuna soluzione, alcuna via d'uscita, perché nulla ti da una mano.Ed allora, come nella nebbia, devi fidarti ed andare avanti, cercando quel che di buono c'è ma che è solo leggermente offuscato, e nella nebbia anche se riesci solo a scorgere i particolari di un albero non potendo vedere gli altri, beh basta soffermarsi su quello e fare come faccio sempre anche con la luce del sole, scomporlo in milioni di sensazioni, anzi semmai è più facile, perché non esiste distrazione... solo tu e quell'albero imperlato di gocce... e la nebbia che accarezza entrambi.Ieri ho camminato per un'ora nella nebbia, ed ero sereno...