ti amo Signore

Attese dell'Uomo e attese di Dio


Sono tante le attese quotidiane dell’uomo sulla terra, a partire da quelle essenziali ed esistenziali, a quelle profonde del cuore, presenti a volte solo a livello inconscio. Non sempre queste attese coincidono con quelle di Dio, anche se Egli ha promesso di esaudire prima di tutto quelle esistenziali del pane, del perdono e della pace (vedi Padre nostro) e molto di più, ad esempio quando due o più sono riuniti nel suo Nome o quando chiediamo qualsiasi cosa nel suo nome (cfr. Mt. 18,20; Gv. 14,13). A questo punto, una domanda sorge nel mio cuore: “Che cosa mi attendo da Dio?” La risposta umana a questa domanda è personale, perché ognuno vede le cose dal suo punto di vista o dal suo angolo di vita. Chi sa quanti mettono al primo posto l’amicizia con il Signore, la “Grazia di Dio”? Certo, ci vuole “Pane e Parola”, cose e relazioni… Si racconta che ogni giorno da sempre la Madonna riceva la posta dai suoi figli che sono ancora sulla terra, e ogni mattina l’Angelo gliela porta e gliela legge. Lei la ascolta e dà risposte e diposizioni. Ma un giorno arrivò una lettera diversa, davvero inattesa, che diceva più o meno così: “Vorrei avere un cuore il più possibile simile a quello di Gesù.” Tutti restarono sorpresi e senza parole, ma la Madonna disse all’Angelo: “Dà a me questa lettera, perché voglio occuparmene personalmente” e la mise dentro la sua veste, vicina al suo cuore.” Poniamoci allora un’altra domanda: “che cosa attende il Signore da noi?” La Regina della Pace continua a dircelo nei suoi Messaggi. Egli desidera la nostra pace e il nostro bene a partire dalla Conversione. Egli vuole darci l’abbondanza dei suoi doni, e di fatto ce li dona se decidiamo di accogliere il suoi inviti, se decidiamo di stare con Lui. Egli rispetta sempre la nostra libertà, per questo le cose date gratuitamente valgono molto di più di quelle date per dovere. In una parola Egli attende sempre l’impegno di una Conversione rinnovata perché Lui attende noi! Sono certo che noi siamo al centro delle Sue attenzioni e del Suo Amore. Me lo dice il Profeta Isaia: “Sion ha detto: Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato…” (Is. 49, 14-16 ss). Ma anche qui mi pongo questa domanda: “Ci ricordiamo noi di Dio? Dove abbiamo disegnato la sua immagine? Guardiamo le nostre mani!... Forse è rimasto sui quadri, forse abbiamo posto la sua immagine sui muri, su una medaglietta… ma Lui è nella nostra carne e nel nostro cuore, nella nostra vita?” Man mano che si avvicina il Natale i bambini, e non solo…, aspettano qualche bel dono dai propri genitori, famigliari e amici. Magari anche noi aspettiamo qualche dono… La Regina della Pace, come recentemente ci ha ricordato Marija, ha chiesto di preparare un fiore da portare a Gesù nel giorno di Natale (cfr. 20 Dicembre 1984). Un fiore può costare tanto e anche poco, ma dice tutto. Il fiore più bello potrebbe essere il dono del nostro cuore, l’accoglienza totale di Lui. Che cosa vale di più? Avere tante cose o sentirci “qualcuno” nel cuore di una persona? Magari di chi dice di amarci, o di chi stimiamo e amiamo proprio noi? Di fronte “all’uomo delle attese” guardiamo dunque al “Dio della Attesa”. Natale è importante per noi? Lo è prima di tutto per Dio che ha portato nel mondo il primo Natale Cristiano, il più bello e importante, perché ci ha donato Suo Figlio, il Bambino Gesù. Quando ci metteremo davanti al Lui contemplandolo nel presepio, ricordiamoci che Lui è ben più presente nei Tabernacoli delle chiese e bussa al Tabernacolo del nostro cuore. Ora ci attende sulla terra, ma Egli già ci attende in Cielo, perché sa che noi siamo come aquile, destinate a volare solo in alto. Cosí, la vera, unica, grande attesa di Dio è ciascuno di noi! Vi benedico.