myself and I

Primo estratto


<Poi, pensandoci un po' su, in parte ho capito questa improvvisa gioia quando Kakuro parlava delle betulle russe. Mi fa lo stesso effetto ogni volta che si parla di alberi, di qualsiasi albero: il tiglio nel cortile della fattoria, la quercia dietro il vecchio fienile, i grandi olmi purtroppo scomparsi, i pini piegati dalle raffiche lungo i litorali ventosi ecc. C'è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura... sì, è proprio questo: l'evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell'amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall'altro invece quanto siamo degni di vivere, perchè siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice. >>L'eleganza del riccio