Tifamare

(in)Giustizia sportiva


Come tutti sanno, lo stadio S. Paolo, ieri è stato chiuso al pubblico e, la tifoseria partenopea(tra l'altro gemellata con quella dei grifoni) non ha potuto sostenere gli azzurri. Da ciò che ho letto sui giornali e sui siti interessati, il clima allo stadio era surreale, triste; desolante. Ritengo che, il provvedimento del giudice sportivo, sia sinonimo dell'ennesima sconfitta della civiltà, della tutela verso gli onesti e, cosa più importante, della giustizia e dell'imparzialità. Ci chiediamo, infatti, come sia possibile tollerare provvedimenti disciplinari che, come giustamente osservato dal dg Napoletano Pierpaolo Marino, puniscano la vittimine e favoriscano i delinquenti. Tra l'altro, la decisione del giudice Tosel, ha anche scatenato un'altra, pericolosa e controproducente conseguenza: la frustrazione dei tifosi partenopei che, a questo punto giustamente, si chiedono perché il S. Paolo sia stato squalificato e come mai, lo stesso provvedimento, non sia stato preso, ad esempio, per il Granillo dove, proprio una settimana fa, la partita venne interrotta per ben tre volte a causa del reiterato lancio di bottiglette di plastica(tutt'ora, il granillo risulta non diffidato). Il tarlo del trattamento razzista ci mette poco ad insinuarsi nelle menti di chi subisce un torto, senza per altro meritarselo e, a questo punto, ci tengo a precisare che, a mio modesto avviso, gli amici Napoletani, quelli che amano sul serio la loro squadra e la loro città, dovrebbero unirsi e fare fronte comune per individuare gli elementi molesti e segnalarli alle autorità competenti. Intuile invocare la chiusura degli altri stadi(non si farebbe che diffondere anche ad altre squadre e ad altre tifoserie lo stesso, perverso meccanismo della responsabilità oggettiva). Come fare? Vi stare chiedendo, magari con scetticismo. Beh...l'episodio dell'incivile che, a Torino, è stato quasi linciato dalla folla e successivamente identificato, dovrebbe fungere da esempio e spingerci ad abbandonare l'omertà troppo diffusa all'interno degli stadi. Mi rendo conte che la cosa non sia semplice e che, spesso, sia la paura di essere aggrediti da veri e propri delinquenti ad inibire il nostro ammonimento... eppure, amici miei, l'unico modo per difenderci dalla parzialità di giudizio degli organi (in)competenti, è proprio questo. Bisogna entrare allo stadio con una mentalità diversa, agguerrita contro i violenti e solidale verso chi, come noi, ama il calcio e non si reca allo stadio solo in cerca di un pretesto per azzuffarsi(con polizia o altri tifosi). Questa analogia stadio=ring deve cessare una buona volta. E, proprio per questo, chiedo ai tifosi partenopei di dare il buon esempio e di lasciare positivamente sbalordita l'Italia intera in quel test importante che vedrà la juventus ospite al S. Paolo. Un deficiente ha spezzato il cammino da sogno della vostra squadra e, ora, sta solo a voi riprendervelo dimostrando, al paese intero, che Napoli non è quella descritta dagli ingiuriusi ed ignoranti stereotipi e che, la vostra città, merita rispetto e ammirazione da parte di tutti. E' ovvio che, senza un provvedimento deciso da parte del cumune e della S.S.C Napoli, i tifosi onesti potranno fare ben poco; occorre un azione sinergica che evtiti, prima di tutto, l'entrata a chi è sprovvisto di biglietti ma fornitissimo di fumogeni,armi di vario genere e petardi.