Dedali...

Riflessioni...


Anche stamattina era lì. Sotto la pensilina della fermata dell'autobus. Infreddolito. Aspettando un autobus per portarlo via...Il suo giaccone sgualcito rosso scolorito... troppo corto per la sua figura alta e snella.L'espressione quella di sempre... coi capelli ricci, tipica dei marocchini...Non so specificare la sua età... Sembra un giovane vecchio o un vecchio giovane. Di quei giovani cresciuti troppo in fretta... O di quei vecchi rimasti bambini dentro, nonostante la vita...Ogni mattina mi vede passare con la macchina.I nostri sguardi incuriositi si incontrano per alcuni, brevissimi istanti... Poi io giro... e lo perdo di vista... mentre la sua figura si rimpicciolisce nello specchietto retrovisore ed il suo sguardo mi accompagna fino a quando parcheggio.In genere, attraversando la strada, lui mi accompagna col pensiero finchè il suo autobus non si ferma per accoglierlo nella sua pancia...Poi via... lui per il suo misterioso lavoro, io per il mio...Fino al giorno dopo... Quando la stessa serie di accadimenti si susseguono immancabili...Mi piace osservare le persone. Razze e colori. Immaginarne le microstorie. Le abitudini. I suoni. Di lui mi incuriosisce la sicurezza di trovarlo lì. Ogni mattina. Come una sicurezza senza la quale si potrebbe pensare che qualcosa sta per accadere...La quotidianità è un porto sicuro. Ma l'anima, spesso, per rigenerarsi ha bisogno di tempeste... La mia è in perenne tempesta.