Dedali...

Post N° 278


Sono stata al cinema questa sera. Un bellissimo film di Woody Allen, "Match point".Il suo primo film ambientato a Londra, lontano dalla sua New York.Il tema: giovane irlandese senza soldi emigrato a Londra. Impartisce lezioni di tennis a ricco ragazzo dell'alta borghesia britannica. Con una sorella. Giri per la città, mostre, musei... l'opera. I due finiscono insieme.Ma il londinese ha anche una ragazza, un'americana prorompente, che balza subito all'occhio dell'irlandese.Corna!!!Ma nel frattempo, l'irlandese si sposa con la sorella del londinese proprio mentre questo si lascia con l'americana! Tempismi!!!Inizia il vortice di "riunioni di lavoro" infinocchiate alla moglie che, intanto, passa il tempo a controllarsi la temperatura basale per rimanere incinta.Ma incinta di un irlandesino ci rimane l'americana! Che fare? rinunciare al lusso appena conquistato o vivere con la passione che strugge cuore e carne?L'amante americana che prima era amante ora diventa moglie; la moglie che prima era moglie ora diventa amante.Il giovane scalatore sociale decide di architettare l'omicidio dell'americana, depistando alla perfezione la polizia.Ma è quello che ha nel cuore a tormentarlo davvero. Mentre la moglie gli regala un pargolo.Woody Allen quanto ci ha pensato alla trama?? Se fossi la moglie non starei molto tranquilla!!!Ma come ogni suo film introspettivo, si penetra negli oscuri dedali dell'umano pensiero.Tanto che sono riuscita anche a difendere il povero irlandese da tutte le malefatte!! Non mi era mai capitato di difendere un uomo che tradisce la moglie!! Potere di Woody!!!Ma quel che mi ha colpita è stato il messaggio iniziale.Attraverso la metafora di una partita a tennis, assistiamo alla vita ed al suo match point.La palla deve passare al di là della rete. Ma ci sono volte in cui essa può fermarsi a mezz'aria, sulla striscia bianca della rete.Se cade dall'altra parte è vittoria.Se cade nel campo nostro è sconfitta.Quando è il momento di lasciare chi non si ama più? O che si credeva di amare... ma amore non era se non amore per se stessi?Quando è il momento di dare una svolta alla propria vita?Perchè soffrire in una vita claustrofobica che non ci appartiene?Dove inizia e dove finisce l'arrivismo umano?Quando è giusto fidarsi di chi abbiamo accanto?Ma, soprattutto, quanto lo conosciamo?E quella pallina? Per un breve attimo resta ferma... oscillante tra due campi... positivo/negativo... vittoria/sconfitta... vita/morte...E noi lì a guardare... Spettatori/giocatori di noi stessi...