pensieri in libertà

L'arte del riciclo


Me lo hanno insegnato fin da piccola: non si butta via niente. Sarà la tradizione contadina, dove c'era poco e tuttoaveva valore, anche i rimasugli. Mia nonna dicevasempre "Quello che a te non serve, per qualcun altropotrebbe essere fondamentale".
Ho fatto mia questa filosofia e mi sono sempre comportatadi conseguenza. Quando ho qualcosa che non uso, lo regaloa chi ne ha bisogno. lo faccio anche al lavoro: tagliando i tessutiper confezionare i letti, ci sono sempre deglia avanzi.
Sarebbe più semplice e veloce gettarli nel cassone delle immondizie, invece no, li piego e li metto in un sacco. So già a chi darli:l'asilo, la scuola, il centro disabili e quello anziani.Loro con mani sapienti e tanta fantasia, sanno dare vitaa quelli che per me sono solo "stracci".
Ho visto i tessuti di scarto, trasformarsi in bambole, presine colorate, vestiti di carnevale, trapunte variopinte e tutto quelloche l'estro e la fantasia del momento suggeriva.Alcuni mi sono stati regalati ed io li conservo con cura,so che dietro a questi lavori ci sono le mani di bimbi inesperti,di donne che passano il tempo insieme e di ragazzi che hanno bisogno di essere stimolati per vivere una vita il più normale possibile.
Quello che ho visto qui al mare in questi giorni, mi ha lasciataa bocca aperta. In un centro vacanza della Caritas,  annodati fra le maglie della rete di recinzione, con dei tessuti colorati,i ragazzi hanno fatto dei quadri.
Chiunque passi di lì, si ferma a guardare ammirato.A volte basta veramente poco e anche una retedi recinzione diventa una piccola opera d'arte.Le foto che ho messo, sono solo una parte di quelloche hanno fatto, i "quadri" sono molti di più.Complimenti ai ragazzi e ai loro insegnanti per aver saputo dare una nuova vita a quello che qualcuno avrebbe gettato via.                                                                           Tina