pensieri in libertà

il "Bati Marso"


Stamattina ne ho scoperta una di nuova. Quanti anni sonoche abito qui? Da quando sono nata! Eppure questa non l'avevo mai sentita. Perchè nessuno me ne ha mai parlato?Perchè mi hanno tenuta all'oscuro di questa cosa?Tutto nasce da una telefonata di un amico che stasera nonpuò venire ad una cena perchè è impegnato col "Bati Marso".Ma che diavolo è il "Bati Marso"??????Scatta la molla della curiosità ed inizio a cercare. Pensavo dinon trovare niente invece....ma guarda te, c'è pure la storia. 
Nelle regioni temperato-fredde era naturale associare la ruotadella vita a quella delle stagioni. Il periodo invernale, spesso lungoe freddo, con poca luce, era un tempo di attesa, rintanati nellecase o possibilmente nelle stalle a "far filò".
Il desiderio di tepore era tale da indurre a formulareprevisioni anche contrastanti "Sant'Antonio, se no ghe ne el giazzolo fa e se el ghe n'è lo desfa" (S.Antonio Abate 17 gennaio);" S. Sebastian co la viola in man" (S. Sebastano 20 gennaio);"Per S. Paolo el giasso va al diavolo" (Conversione di S. Paolo25 gennaio); "Candelora nuvolora, de l'inverno semo fora" (2 febbraio),e via via di questi detti. E' proprio negli ultimi due giorni di febbraioe nel primo di marzo che il desiderio si trasforma in attesa dellabella stagione.
La vegetazione sta per risvegliarsi, si vorrebbequasi aiutarla e così si scatena il" batimarso", segnato dalbaccano prodotto con la percussione di lamiere, bidoni, pignattee ogni genere di oggetti metallici, ritmato da filastrocche sumarzo, usuali di ogni luogo, da parte dei giovanotti del paese.
Esso era praticato in quasi tutto il Veneto, ( particolarmentenella fascia montana dove poteva attardarsi anche a finemarzo a causa della neve e del gelo), nel Trentino, in Friuli e inalcune altre località del Nord, chiamate in modo diverso: osadede marso, ciamare marso, movar incontro a marso ecc. ecc.Questa tradizione aveva profonde radici nel tempo, probabilmentecome tante altre che segnavano i passaggi di stagione, risalivanoalla preistoria.
Il recupero della tradizione e della cultura popolare passa attraversola ricerca e la promozione sul territorio di testimonianze e diusanze proprie della nostra identità. lo spirito che anima lamanifestazione del "Bati Marso" è proprio quello di riscoprirel'antica tradizione veneta che consiste nel passare attraversole vie del paese battendo su bidoni vuoti, barattoli di latta outilizzando strumenti particolari ed ingegnosi, per produrre unforte baccano in grado di "svegliare la primavera".
Una vecchia poesia recita cosi.  Fora Febraro che Marso xe' qua Coerci e bussolotti pegnate e antiani roti in man de sti bociasse funziona da grancasse. I pesta che i va' in vento el core xe' contento che ringraziando Iddio l'inverno xe' finioverzemo le finestre levemo le coerte le moneghe e fogare mandemo a far... lustrare,metemo via le maje, pastrani e pelicciotti, no ste' dirghe canaje, se i rompe i... bussolotti.I ciama Primavera resuscita la tera co' la stajon novela la vita xe' piu' bela.Al Sol primaverile ghe demo el benvenuto e anca "el Campanile" se unisse nel saluto.                                                                  
Vi assicuro che questa per me è stata una novità,eppure non sono lontana dai luoghi dove fanno questemanifestazioni. Ma dove ho vissuto fin'ora?Adesso ne so molto di più e anche se non parteciperòa nessuna sfilata è sempre piacevole impararequalcosa sulle nostre tradizioni.                                                                                             Tina