pensieri in libertà

la storia del papavero bianco


La storia del papavero bianco(dal web)C'era una volta un grande campo di papaveri, in un posto qualunque della terra. In mezzo a queste migliaiadi papaveri tutti spavaldamente rossi, ne era nato unopiccolino e completamente bianco.Lui non guardava mai il sole e si nascondeva sempresotto gli altri fiori per non farsi vedere e per questomotivo era bianco.
I raggi non arrivavano mai a toccarlo e a dargli un po' delcolore che gli mancava, il colore della vita.Ma un giorno un raggio di sole sfuggito al suo padronesole, vagando qua e là per il mondo, vide questomeraviglioso campo di papaveri e ne rimase cosìaffascinato che volle avvicinarsi per vederlo meglio.
Mentre danzava nell'aria inebriandosi dei riflessi deirossi fiori, intravide il piccolo papavero bianco che impaurito cercava di nascondersi. Il raggio di sole si avvicinò a lui e volle toccarlo,parlargli e giocarci. Lui aveva visto al di là dellasua diversità o meglio aveva intravisto proprio nella suadiversità quello che stava cercando nel suo peregrinare.
Si avvicinò e lo accolse con la sua luce e il suo caloreper fargli sentire la bellezza della vita. Il piccolo papaveroalzò la sua corolla verso di lui per guardarlo e abbagliato dalla tutta quella luce si lasciò cullare.Il raggio, toccando i petali del piccolo papaveroli fece diventare di un rosso così splendente che sidistinse da tutti gli altri, ma questa volta col   colore della vita, non con il colore della paura.Dalla lacrima di gioia del piccolo  papavero nacqueil sorriso del raggio di sole e insieme illuminaronoil campo intorno a loro.
Quando per puro caso ho letto questo racconto,nella mia testa sono passate un sacco di immaginie pensieri.  Episodi successi nella mia vita o che comunque hanno vissuto persone alle quali sono legata.Quante volte anche noi ci sentiamo papaveri bianchi,diversi da tutti e ci nascondiamo all'ombradelle altre persone. Non ci sentiamo all'altezza,magari solo perchè siamo timidi e riservati.
Per sbagli fatti, guai combinati, nessuno è esente.Oppure per una disabilità che abbiamo o che hannoi nostri figli. Ci chiudiamo in noi stessi, ci limitiamo a stare al mondo come spettatori invece cheda protagonisti. Per fortuna anche in un mondo comequello di oggi, ci sono dei veri e propri "raggi di sole"che non guardano le apparenze, ma che con amoresi dedicano agli altri, non importa se storti e piegatie con una buona parola o un sorriso li aiutanoa radrizzarsi e vivere la vita da protagonisti.                                                                   Tina