Al Puledro Impennato

Post N° 47


"Era notte, e sedevo sulla sponda dell'Anduin nella grigia oscurità, sotto la giovane pallida luna, osservando l'eterno fluire delle acque, quella notte ogni cosa dormiva. Allora vidi, o credetti di vedere, una barca galleggiare sul fiume, grigia e scintillante, una piccola barca di forma strana e dalla prua alta, nella quale non c'era nessuno a remare o a dirigerla. Fui colto da profondo stupore, perchè essa irradiava una pallida luce. Mi alzai recandomi sino all'argine, irresistibilmente attratto. Allora la barca si volse verso di me, e rallentando galleggiò lenta sino a portata di mano; tuttavia non osai toccarla. Era profondamente immersa nei flutti, come se carica di un pesante fardello, e vedendola passare sotto i miei occhi, mi parve che fosse quasi piena di limpida acqua dalla quale emanava la luce. Avviluppato dall'acqua giaceva un guerriero dormiente.Sulle sue ginocchia una spada rotta; sul suo corpo molte ferite. Era Boromir, mio fratello, morto. Riconobbi le sue vesti, la sua spada, il suo amato volto. Un'unica cosa mancava: il suo corno. Un'unica cosa tra quelle che aveva era a me ignota: una splendida cinta come di foglie d'oro intrecciate intorno alla sua vita."