Blog di Claudio Tiny

I murales di Pino Napoli


Pino Napoli era un pittore che lavorava a Pavia, anche se era di origine meridionale (calabrese, mi pare). Non so come sia capitato alla Maruska, forse vi fu portato da un amico di amici, oppure vi arrivò per caso.Comunque sia, una sera era lì con noi e si parlò di tante cose, di politica, di cultura, di possibili iniziative da organizzare. In breve saltò fuori l'idea di organizzare la realizzazione di un murale. Lo spazio prescelto fu quello della parete esterna che delimitava il cortile e lo divideva dagli orti che si trovavano al di là.L'idea inizialmente parve fin troppo ambiziosa. Non è che fra di noi abbondassero gli artisti del pennello. Ma Pino Napoli conosceva delle tecniche facilitare il lavoro di pittura, serviva solo un po' di buona volontà e di abilità manuale.Si decise di organizzare la cosa per una domenica. Nei giorni precedenti la parete prescelta fu intonacata e ridipinta di bianco, in modo di essere pronta per accogliere il murale.Quel giorno si pranzò alla Maruska, tutti insieme, ma già dal mattino iniziarono i lavori preparativi. Lentamente il dipinto prese forma (c'era, se non ricordo male, anche una riproduzione parziale di Guernica di Picasso), e rimase in bella mostra per diversi anni, finché il tempo e le intemperie lo fecero sbiadire.Galvanizzati dall'ottimo esito di quell'iniziativa, si decise allora di ripeterla, ma più in grande. Venne quindi organizzata un nuovo evento, ma stavolta non più dentro alla Maruska, bensì in Piazza Zanotti, al centro del paese.Venne montato un grande palco, sopra al quale fu issato un enorme pannello di compensato o di panforte, imbiancato ad arte, sul quale sarebbe stato dipinto un nuovo murale. Una decina di artisti improvvisati, sotto la supervisione di Pino Napoli, trascorse l'intero pomeriggio e buona parte della sera a dipingere e a stendere i colori su quella tela gigantesca.Nel frattempo, il gruppo della Conca Rossa allietava i presenti con canti ed esibizioni di arte varia. Quella sera il gruppo era composto da: Claudio Tinivella al guitar-banjo, Dario Tinivella alla fisarmonica, Paolo Ventura alla chitarra, Walter Fontana alla chitarra a 12 corde, Claudio Canevari detto Jerry al flauto dolce. Le voci era di tutti, a turno, coadiuvati anche da Claudio Muzzi (in tenuta da Picasso, con un basco che gli dava un'aria molto artistica).Di quella sera devo avere ancora da qualche parte un buon numero di fotografie (spero di ritrovarle e di poterle pubblicare). Quella che mi è rimasta impressa nella mente è la foto di gruppo finale, con una ventina o forse più di persone orgogliosamente in piedi sul palco, con alle spalle il magnifico murale ancora fresco di pittura.Quel dipinto fu poi portato alla Maruska, e resto diversi anni appoggiato sul fondo del palco per l'orchestra. Poi fu spostato in qualche ripostiglio. Non so che fine abbia fatto, ma mi piace pensare che, nascosto da qualche parte, sia ancora intatto.