senza condizioni

Post N° 110


La notte mi struscia il nasopervade le mie labbra, mi sorridebisbigliami vuole a se.sfibio i lacci dell'elmosfilo gli stivalie poggio la spadadalla finestra piano la luce della lunami chiama ad ascoltare il nitrato del mio cavallosudati, stanchi, ma ancora vincitori,le dretare sono moltiplicatemangiano e compranosprecano il loro tempoper riopagare il debitoe perdono il sole e la luna.le comadatreka si cambianomo non si spostanosono finti e di plastica i comodini parlantiprevedono le pioggie ed il solescldano le case ma le loro anime puzzano da mortonel frigotengono pezzi di carne mortae intrugli ma la loro lingua non sa comprendere il dolce dal salatoingurgitanoil costa menoriempiendo le loro cantine.fioca brilla la stellami chiama al sonno.notte