BENVENUTI

Il tuo pianto

E' strano,
senti che ti stai spegnendo ogni giorno di più.
Te ne accorgi,
ma nn sai che fare.
Non riesci a stare a galla.
Annaspi,
Affoghi in un mare pieno di ricordi.
Ricordi lontanissimi.
Piccola tu allora ritorni.
Vuoi vivere così,
da bambina.
Almeno nella tua mente,
non vuoi crescere.
Hai freddo.
Tremi,
tutto è buio.
Ti arresti,
torni indietro,
cadi,
ed incomincia il tuo pianto.
                                         tirty77

Tristezza

Dolcissimo pensiero

Vorrei ascoltare i tuoi silenzi,
Quando a parlare è il battito del tuo cuore.
Voglio capire da quale parte si nascondono le parole.
Sogno e passione,
un dolcissimo pensiero.
Chi saprà trovarle?
Accarezzare quel fuoco che arde e spegnere la mia sete.
Rapita, perduta tra il profumo della tua pella.
Tra le trasparenze dei nostri sensi.

tirty77
  

.

Ti do la mia mano

 ma tu afferrala

 non spezzarmela

non mentire

lotta

non fuggire

Ti do la mia mano ma a volte la paura è più forte e vorrei

mentire

fuggire

.

I segreti..
le mezze verità..
le bugie...
che tristezza assoluta.
La cosa veramente brutta è..
non poter parlare..
dover mentire..
perchè si è consapevoli che la verità cambierebbe le cose... allora è meglio nascondersi...
meglio tacere.. 

.

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.

Alda Merini

Evanescence My Immortal

...

Ma come si fa?...

C'è chi si preoccupa di quale pelliccia comprare,
oppure di quale anello indossare.
Chi si preoccupa di problemi che nn esistono, come il
ponte sullo stretto che nn si farà mai,
o chi pensa a piangersi su per problemi facilmente risolvibili.
C'è invece ora, chi si preoccupa a come andare avanti,
dato che il destino si è fatto beffa di quella povera famiglia che tirava avanti con lo stipendio del marito,
prima licenziato,
poi deceduto, perchè il suo cuore, non ha retto alla disperazione.
Questa è la storia di un Uomo,
che ha passato 20 anni della propria esistenza
a lavorare in quel bar della stazione centrale giorno dopo giorno,
fino a quando "Centostazioni"
(società che gestisce i vari punti di ristoro nelle stazioni italiane),
non decide di chiudere quelle postazioni,
lasciando per strada 20 padri di famiglia.
Tra cui,Natale Barca.
Io lo conoscevo solo di vista,
molti come me, che per tornare a casa all 14.00 stavano alla stazione
aspettando il bus passavano di li a metter qualcosa nello stomaco, lo conoscevano..
Dal 2 febbraio 2009, Centostazioni,
aveva dato il ben servito ai lavoratori dei bar stazione di Messina.
Di là è incominciato il presidio di queste povere "vittime" 24 ore su 24
in quei locali chiusi,
nella speranza di ricevere qualche buona notizia.
Ed è stato allora, mentre difendeva i propri diritti e,
si preoccupava con i colleghi di come fare per poter tirare avanti,
che il suo cuore non ha retto più.
Come si fa a morire per difendere un proprio diritto.
Il diritto al lavoro...
Come si fa?,
Che coscienza ci vuole, a mettere alla porta delle persone,
che ti hanno lavorato una vita, giorno dopo giorno, così improvvisamente?
Ed ora, che fegato ci vuole, a liquidare la morte di Natale, come
"morte naturale"?
Non sono ottimista sul futuro di Messina.
In 20 anni, non abbiamo fatto altro che sprofondare.
Sono tanti gli avvenimenti,
centinaia di persone, costrette ad elemosinare un lavoro.
Ditte chiuse.
Giovani, che vanno via dalla propria città,
cercando un futuro migliore.
Ci stanno levando tutto.
Ora anche l'autorità portuale ci vogliono levare,
la vogliono trasferire a palermo.
Tirando le somme, Messina rimarrà solo una piccola città fantasma.
Questo fa male,
fa male a tutti noi come Messinesi.
Ed ha fatto male a tal punto da nn resistere più a Natale,
CHE  PERDE LA VITA, MENTRE  IMPEGNATO A DIFENDERE
IL PROPRIO POSTO DI LAVORO.
                                                       tirty77

Senza parole

Una mattina diversa dalle altre.
Servizio in città. Sveglia alle 04.00.
Un freddo pazzesco, acqua che veniva giù con una furia indescrivibile.
Io che raggiungo la mia postazione.
Io che mi lamento perchè volevo rimanere ancora a letto.
Io che ad un certo punto resto di sasso e mi vergogno di essermi lamentata.
Alle 05.00 del mattino, lo scenario che mi si presentava davanti,
era pauroso e penoso.
Povera gente,
emigrati di colore, che dormivano a terra sotto il tetto della stazione ,
per ripararsi dal freddo, solo una coperta.
Giovani donne,
che teminata la vendita del proprio corpo,
cercavano riparo dentro quel bar, davanti ad un caffè ed aspettavano...
senza luce negli occhi.
Esseri umani,
persone come me,
come voi che leggete,
ridotti come animali.
Un giovane mi si avvicina, uno straniero,
tutto sporco ed infreddolito, non avrà avuto più della mia età.
Mi fa segno con le dita, voleva una sigaretta.
Ed il mio collega che dice di no,
mi porta via per il braccio.
Questa è storia di tutti i giorni, mi sento dire..
non puoi stare qui a guardali.
Mi domando,
perchè nel 2009 ancora ci debba essere questa siuazione.
Mi meraviglia l'indifferenza dlla gente,
che passando non li degna di uno sguardo, oppure li guarda schifato.
Mi meraviglio delle istituzioni assenti e, mi chiedo cosa fanno.
Senza parole...
                                                                         tirty77.

Elegant Blog

Grazie Pupa,
per questo premio.
Baciotti tirty77

.

Non so decrivere cos'è
se è stato e se sarà.
Non so descrivere il perchè
il come ed il quando
Ma di certo,
so descrivere quell'attimo...
semplicemente STUPENDO...
tirty77

Mango Ti amo così

.

Due amici stanno facendo due chiacchiere:
- Sai che l'altro giorno, mi sono fatto la fruttivendola?
- Davvero?!?
- Sì! E ieri invece mi sono scopato anche la barista!
- Complimenti!
- Grazie. Stamattina, invece, mi sono fatto la macellaia!
- Caspita! Tra te e tua moglie, vi fate tutto il quartiere...

E le stelle stavano a guardare.

Quel pomeriggio era nervosa.
Era arrivato il momento di incontrarlo.
Momento che sperava di ritardare il più possibile.
Guidò senza quasi accorgersi della strada.
Quando arrivò, Lui era già li.
Aveva le palpitazioni a mille.
Fece l'indifferente,
lo salutò e partirono insieme.
Un giro in macchina,
parlando di  tutto e niente.
Lei cercava di mascherare quell'evidente imbarazzo,
ma con scarsi risultati.
Lo stomaco chiuso,
le mani calde,
le vampe di calore sulle gote.
Era dicembre...
Caffè e,
un giro a piedi.
Mentre lui guidava, 
lei lo guardava con la coda dell'occhio
cercando di capire quale fosse il suo stato d'animo,
ma era così pure presa a cercare di rimanere calma,
che nn capiva poi molto.
La serta passava.
Non volle mangiare,
era talmente nervosa che nn riusciva nemmeno a degluttire.
Ad un tratto lei gli chiese di andare a mare,
Rimasero a parlare ore, contemplando
lo spettacolare panorama.
E le stelle che stavano a guardare.
Ora era più tranquilla.
Tutta quella tensione, era passata.
Era come se lo conoscesse da sempre.
Alzò gli occhi e,
tra le nuvole sparse, che passavano veloci lassù,
vide una stella cadente.
Chi ha detto che i desideri non si avverano guardano il cielo?
Una carezza,
un bacio,
e poi...
Poi, aspettarono l'alba.
Mentre le stelle stavano a guardare e,
sparivano lentamente.

tirty77.