« Filo spettinato | In punta di piedi » |
Post n°106 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da mieledighiaccio
Cammino su pezzi di carta che galleggiano
in un porto nebbioso
di una città straniera
il faro mi chiama
con la sua luce
il suo raggio dorato
qui riflette ruggine sulla veste
Cade il guardiano
il suo viso
il suo segno
luce libera a pelo d'acqua
un remo la muove e la mescola
lei resiste
si immerge
riaffiora
rialza la schiena
i capelli bagnati a vestirla
seta nera sulla pelle
occhi grandi come il mare
aspettano un bacio
Rispondi al commento:
|
BLOGGER
I MIEI BLOG AMICI
ULTIMI COMMENTI
Polvere che dai vestiti
si puo' togliere , ma...
Inviato da: bluiceee
il 18/01/2019 alle 18:43
C'è un silenzio che tace, come fosse un sipario che...
Inviato da: oltreL_aura
il 08/11/2013 alle 11:34
"nessuno tace
eppure c'è un silenzio...
Inviato da: red
il 29/10/2013 alle 18:03
La figurina danzante...splendida metafora della vita...e...
Inviato da: custodeovest
il 11/04/2013 alle 23:27
Quanti chilometri ancora da fare, per accorgersi quanto...
Inviato da: oltreL_aura
il 10/04/2013 alle 17:13
Inviato da: bluiceee
il 18/01/2019 alle 18:43
Inviato da: oltreL_aura
il 08/11/2013 alle 11:34
Inviato da: red
il 29/10/2013 alle 18:03
Inviato da: custodeovest
il 11/04/2013 alle 23:27
Inviato da: oltreL_aura
il 10/04/2013 alle 17:13
AREA PERSONALE
- Login
MENU
Citazioni nei Blog Amici: 8