Sulle Labbra

Polvere di un profumo

Parlo di quel giorno lontano e unto

oleoso sulle mani e sui pensieri

scivolato lungo la discesa del distacco

Parlo dell'ultima simbiosi

polvere nell'aria

soffiata via in quel sospiro

polvere d'oro da non rincorrere

opera d'arte da contemplare in silenzio

Le mani ancora dense

ancora profumate di quell'olio

stendono riflessi luccicanti

in un foglio colorato

sole

stelle

principi

Il sale nella lingua

il riflesso nell'anima

bacio nelle palpebre

Ermetica complicità

Cosa vedi nel cielo..
nelle parole, nel vento..
Cosa copre le distanze
oltre allo spazio, la tua canzone..
Con le dita umide sfoglio facilmente
pagine arricciate,
perforate dal giudizio,
trasfigurate dalla banalità
di un candido volare leggero.
Una farfalla sfoglia i suoi minuti sulle mie impronte
davanti ai miei occhi e non si nasconde
dalla sua polvere
dal tempo sgretolato
chicchi di grano da stringere nel pogno.
Mi apri la mano
obbligandomi ad osservare
quelle pareti di alveare
ermetico furore
ermetiche seduzioni
fronde libere
in diluita complicità.

Carezze dal cielo

Credi di distogliere aromi

nella sorda scomparsa del tuo docile mordere

niente più risorge dal grigio gocciolare di cenere

nella muta vallata dell'inverno che sale

Rubami una scaglia di vetro

se non voglio vedere la tua ombra svanire

viaggiare stesa sulle pareti

piegata negli angoli tra pavimento e soffitto

a perdere istanti

incantesimi e labirinti

La corsa è truccata

come la borsa e le partite

ma non per tutti

non per chi sogna

piegandosi sulle onde

piegandosi sulle salite

Le mani innumidiscono le pietre

i passi faticosi sulla parete

e l'aria arriva

a baciarti la schiena.

Nemmeno il vetro

Un cuore è senza pelle

siamo fragili e senza difese

se la ferita nasce nel punto sbagliato

Vicino alle vene corre il veleno

nel letto dell'egoismo spuntano pugnali

aprono strade in mute battaglie

guerre senza nome

in nome di nessuna pace

Labbra appiattite dipinte di scuro

mani chiuse a sfondare muri di incomprensione

per un attimo di liberà

uscire dal proprio corpo

diramarsi sulla terra come radici

a far presa nelle nostre soffitte

a far presa nelle nostre cantine

Poi per incanto arriva un angelo

con un piattino in mano

si spegne la guerra

rinasce la pace