WHEN PIGS FLY

Metti, una sera a cena

E' il titolo di un vecchio film tratto da una pièce teatrale, ma è anche il titolo del mio nuovo racconto breve di genere erotico-soft che comincia così:

 La telefonata di Luca, quella mattina, mi aveva colto di sorpresa. Non mi aveva dato neanche il tempo di rispondere “Pronto” che si era presentato con un inaspettato: “Ho voglia di vederti”.

                   Ma Luca era fatto così, sempre diretto. Spesso disarmante. Forse era proprio una tattica, la sua. Sapeva bene quanto fossi anche io attratta da lui e quanto cercassi con tutta la mia volontà di dominare quell’attrazione.

Ma mi conosceva troppo bene e sapeva sempre trovare il modo per farmi abbassare le difese. Riusciva sempre a farmi fare ciò che voleva. Perché, in fondo, era ciò che volevo anche io. E anche quella volta ci stava riuscendo.

“Ti andrebbe di venire da me? Potrei prepararti qualcosina di speciale…” mi ero ritrovata a dirgli in un tono così malizioso che mi era sembrato che a parlare non fossi stata io. E invece ormai era fatta, non potevo più tornare indietro. Mi ero addirittura trasformata da preda in cacciatore.

                   Io, che avevo sempre sostenuto che le storie di sesso non mi interessavano perché dividono le persone invece che unirle, ora stavo invitando a casa mia un uomo, un amico, con la precisa intenzione di finirci a letto.

Perché, in realtà, era quella l’unica cosa a cui stavo pensando in quel momento. All’improvviso, tutte le argomentazioni intorno alla complessità di certe relazioni umane che ero bravissima ad usare come scudo, specie con lui, erano crollate per lasciare il posto a quell’irrefrenabile desiderio.

 Mentre l’acqua lentamente riempiva la vasca, mi sorpresi nello specchio a sorridere di me stessa e di tutto quello che mi stava passando per la testa. Il vapore che saliva dalla schiuma allo zenzero mi riempì le narici e mi stuzzicò i sensi, ancor più dei pensieri che avevo letto nei miei occhi riflessi nello specchio. Accesi le candele poste sul bordo della vasca, spensi la luce e mi immersi in quell’inebriante idromassaggio. Il movimento dell’acqua mi sciolse i muscoli mentre la morbida schiuma mi accarezzava la pelle.

                 Dopo il bagno mi massaggiai il corpo con l’olio al  patchouli, aggiunsi qualche goccia del mio profumo e fui avvolta nella nuvola di quella “pozione ipnotica”. Come ben recitava il suo nome.

 D’un tratto, immaginai le mani di Luca sulla mia pelle così calda e profumata. E quasi lo invidiai. Un fremito mi attraversò il corpo sciogliendosi in liquido desiderio tra le gambe. (...)

Il resto non posso pubblicarlo ora perché ho intenzione di partecipare ad un concorso, chissà...