Titti Pinna Libero!!

Presidio per Titti Pinna a Cinisello Balsamo


http://www.emigratisardi.it/+Presidio-per-Titti-Pinna-a+.html PRESIDIO DEI SARDI EMIGRATI A CINISELLO BALSAMO IN FAVORE DI “TITTI” PINNA IL RUMORE DEL SILENZIO Le piazze delle città del nord, spesso usate dagli emigrati isolani per far conoscere le meraviglie della Sardegna, con i colori dei costumi, con la prelibatezza del cibo, con la particolarità della musica, han lasciato per una volta il ruolo di chiosatori ad una vicenda piena di tensione che percuote l’isola. Troppo il silenzio intorno alla drammatica vicenda umana di Giovan Battista “Titti” Pinna, l’allevatore di Bonorva rapito nel settembre scorso in Sardegna. Una silenziosità rumorosa, che sconquassa le coscienze della gente che vuole vociare la sua indignazione per questa efferata scellerataggine nei confronti della libertà umana. Ed è stato pianificato a Cinisello Balsamo, per forte volere del circolo AMIS in collaborazione con i circoli della Lombardia della FASI e con il patrocinio del Comune della cittadina dell’hinterland milanese, il presidio per reclamare il diritto alla libertà per Titti Pinna. Che sia riconsegnato alla famiglia al più presto. Una dimostrazione concreta di solidarietà per non trascurare la vicenda umana. Una partecipazione affrontata con enfasi per non lasciare indifferenti. E per urlare questo messaggio, per dare l’apporto morale alla famiglia del rapito, gli emigrati sardi hanno esposto i loro striscioni, tanti, che se solo fossero bastati quelli come buoni propositi, la piaga dei “ladri di uomini” sarebbe già stata debellata. E in un sabato assolato d’inizio primavera in piazza Gramsci a Cinisello Balsamo, sono sopraggiunti i sardi da tutta la Lombardia che si sono congiunti ai due assessori arrivati da Bonorva, visibilmente emozionati e commossi per l’imponenza della manifestazione. Angelo Morittu, assessore ai Lavori Pubblici e Pierpaolo Falchi, assessore alle Politiche Sociali, hanno lasciato la loro chiara testimonianza. “Ci sentiamo intimamente colpiti” ha sottolineato Morittu, “per la vostra compartecipazione a queste tematiche che vivete comunque da lontano. Ma solo ora, avendo trascorso una giornata unitamente a voi, comprendo in pieno quale è il ruolo dell’emigrazione organizzata e vi ringrazio”. Anche il Comune di Cinisello Balsamo era vigente in piazza coi suoi amministratori: gli assessori Riboldi, Fioravanti e Sacco hanno voluto dare un saluto particolarmente sentito. Forte e chiaro il messaggio della FASI, la Federazione delle Associazioni dei Sardi Emigrati, che nelle figure del Presidente Tonino Mulas, del responsabile dell’Informazione Paolo Pulina e del Coordinatore dei circoli lombardi Antonello Argiolas, hanno enunciato termini concreti per far recepire alla Sardegna e non solo, quanto sia persistente l’impegno del mondo migratorio organizzato nel far sentire costantemente rigogliosa l’attenzione dei media su questo accadimento purtroppo inopportuno. Quello della privazione della libertà è un delitto odioso, ribadisce Mulas con saldezza. Erano ormai dieci anni che non si verificava più un sequestro. L’ultimo, quello di Silvia Melis è datato 1997. E’ un tragico copione che si ripropone. L’applicazione dei media per il caso Pinna, si è un po’ infiacchito con lo scorrere del tempo. Il silenzio dei sequestratori è diventato troppo ponderoso, e non porta certamente a meditare con ottimismo. La condizione di Titti Pinna si può presentare nella doppia veste di vittima dei banditi, ma allo stesso tempo anche vittima dello Stato incapace d’intervenire, ma vessatore per la non probante questione legata alla legge del “blocco dei Beni”. Che l’unità dell’opinione pubblica, della classe politica, dei sindacati e di tutte le categorie interessate, possa essere la forza che spingerà lo Stato a combattere efficacemente gli aberranti sequestri di persona. Che Giovan Battista possa tornare presto a casa… Massimiliano Perlato °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°Intervento dell'Assessore Angelo Morittu Porto il saluto del Sindaco, dell’Amministrazione comunale, dell’intera popolazione di Bonorva e soprattutto della famiglia di Titti Pinna così duramente provata dai noti eventi, e ringrazio per la sensibilità mostrata il Presidente e i componenti del Circolo Amis che hanno organizzato questa manifestazione. Normalmente siamo abituati ad identificare i circoli degli emigrati come organizzatori di manifestazioni volte alla valorizzazione dei valori positivi della nostra cultura e delle nostre tradizioni; per questo siamo rimasti profondamente colpiti dalla Vostra decisione di organizzare questo evento che denota un’intensa partecipazione a tutto ciò che riguarda la Sardegna compresi i suoi aspetti più critici e sfata il luogo comune “lontano dagli occhi…lontano dal cuore”. La piaga dei sequestri, che sembrava in fase di estinzione, si è riaperta con tutta la sua drammaticità e ha colpito tristemente il nostro paese: Bonorva, che già nel passato aveva dovuto subire questo vergognoso reato. Infatti nel 1967 era stato rapito il giovane Peppino Pinna, successivamente liberato dopo breve prigionia e, quindi, nel 1980 venne sequestrato l’allevatore Giovanni Battista Pinna, omonimo e zio di Titti, il quale non ha mai fatto ritorno a casa.   Il sequestro di Titti ci ferisce da più punti di vista: priva un uomo della sua libertà che rappresenta il bene più prezioso;affligge la famiglia del sequestrato, privandola dei suoi affetti più cari, ma anche tutte le famiglie che nella nostra Isola condividono la fatica e il sacrificio del lavoro comune;colpisce un giovane e con lui l’intera gioventù sarda;colpisce un imprenditore agricolo e con lui tutto il mondo agro-pastorale che rappresenta un pilastro della nostra economia e un segno distintivo della nostra cultura.   In una parola, questo gesto efferato offende la dignità dell’intera Sardegna. La nostra gente ha tanto faticato in questi anni per scrollarsi di dosso l’immagine negativa che associava ingiustamente Sardegna con Sequestri; questo reato, invece, rischia di rendere vani tutti questi sforzi e di penalizzare l’intera Regione. Il sequestro, che nell’intento criminoso di chi lo compie rappresenta un affare finanziario, di fatto si traduce in conseguenze disastrose sul piano economico e sociale per la nostra collettività. Vengono scoraggiati gli investimenti nei vari settori , e in particolare ne risentono il turismo e lo sviluppo delle zone interne. Per contrastare questo rischio, è importante non stancarsi di esprimere in tutte le forme la nostra ferma opposizione e il nostro rifiuto e quindi ben vengano tutte le manifestazioni di solidarietà spontanee o istituzionali promosse per la liberazione di Titti. Una manifestazione come questa oltre a tenere viva l’attenzione sul sequestro Pinna, consente ai nostri fratelli emigrati, già pienamente inseriti e apprezzati in altre realtà, di contribuire ad un’immagine positiva della Sardegna, fatta di capacità e laboriosità. È una testimonianza del legame che continua ad unirci compensando la distanza fisica con la vicinanza del cuore. Ancora grazie e continuiamo a gridare insieme il nostro NO AI SEQUESTRI.     Cinisello 10/03/07  Angelo Morittu °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°