Osservo...

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Mi ritrovo solitario nell’incrociare via dei cipressi … la ripercorro mentalmente sapendo di voler raggiungere il civico a me caro … alcune piccole rientranze anticipano il sacro luogo della mia infanzia … piccoli gradini un tempo molto larghi nascondono ricordi di meravigliose giornate … vedo ancora quei pantaloncini corti e calzettoni lunghi … quelle piccole manine che spingevano giù per i gradini le macchinine che frettolosamente  correvano  via … raggiungo il “muretto” … immagini preziose si sovrappongono l’una all’altra … voci sottili echeggiano nella mente … ricordo ancora quel grande salto giù per il muretto che mi fece tristemente piangere e poi consolato dai compagni di una magica infanzia … mi siedo sul muretto e quasi tocco con i piedi un tempo il grande salto … di fronte il portone ad arco del civico a me caro mi si apre e rivedo il giardino che anticipa l’ingresso della casa che mi ha donato mille gioie … vedo ancora la fontana a testa di leone dove un tempo mi dissetava da tante sudate di quei pomeriggi trascorsi a saltellare davanti al vicinato … vedo ancora il meraviglioso gatto che tante volte mi ha donato il suo calore … resto qui … non voglio entrare … me ne resto nel piccolo giardino da solo … chiudo il portone alle mia spalle … alzo gli occhi verso il cielo mentre stormi di rondini attraversano lo spazio del mio angolo di vissuto … una voce mi risuona … quella voce è un pezzo del mio cuore che troppo presto mi ha lasciato … una lacrima spicca il volo per raggiungere il tuo viso … le tue braccia … il tuo cuore … ti porto dentro come un tempo feci tu con me …