Un blog creato da e_tobi il 14/10/2010

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Post n°49 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da e_tobi
Foto di e_tobi

Spesso viviamo la nostra giornata seguendo le solite abitudini … le chiamerei cattive abitudini … le abitudini spesso stanno in compagnia con l’attaccamento … l’abitudine è l’incapacità di vivere con mente creativa … per pigrizia o per incapacità di mettersi in gioco preferiamo che la giornata scivoli senza entusiasmi perché è smarrita la voglia di aprire nuovi orizzonti … aprire nuove porte … sfogliare nuove pagine … arricchire la propria storia … restiamo attaccati alle cose che conosciamo e come sigilli ne rifiutiamo  volentieri il distacco … l’attaccamento è l’incapacità di pensare che senza alcune cose alle quali abbiamo dato il potere che senza di esse la nostra vita sperimenta la sofferenza … è tutta una menzogna della nostra mente … certamente non rappresenta un bene … la monotonia a volte ci rende schiavi di una vita incapace di  sperimentare il nuovo … è necessario per trovare nuovi stimoli e avviare un processo di risveglio vivere con la consapevolezza del distacco … si può cominciare un processo di distacco dalle cose materiali … se siamo abituati a prendere spesso la macchina anche per piccoli tragitti sarebbe utile rinunciare alle abitudini dell’auto e muoversi possibilmente a piedi o con i mezzi di trasporto  … se l’abitudine è quella di restare a casa sarebbe interessante fare una passeggiata per le strade della città … se siamo attaccati al denaro sarebbe interessante fare dei piccoli regali alle persone che non si aspettano un regalo da noi … l’attaccamento ci rende schiavi e dipendenti dalle cose e dalle abitudini … svecchiarsi per vivere di leggerezza … senza imporre a se stessi e agli altri le abitudini o i propri attaccamenti … semplicemente vivere con distacco e aprire al nuovo perché nel nuovo si sperimenta l’incertezza e l’incertezza è la via per la sicurezza … entrare nelle varie possibilità che il nuovo porta con sé sperimentando l’allegria … l’avventura … il mistero della vita …

 
 
 

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Post n°48 pubblicato il 19 Gennaio 2011 da e_tobi
Foto di e_tobi

Entrare in sintonia con la propria coscienza … ogni decisione … ogni scelta che facciamo … ogni cosa che diciamo quasi sempre produce un effetto … fare una scelta vuol dire allo stesso tempo tracciare un percorso … percorrere un nuovo sentiero …  a volte saltare da un treno in corsa per salire su un nuovo treno che prosegue una traiettoria diversa … spesso ci troviamo ad effettuare nel quotidiano piccole e a volte gravose scelte che possono cambiare o dare un nuovo senso al nostro sentiero … le scelte che operiamo possono essere condizionate da diverse cause … l’emotività è cattiva consigliera … l’essere feriti potrebbe darci l’impulso ad effettuare scelte o prendere decisioni senza una serena presa di coscienza … ed è proprio operare con coscienza che i condizionamenti possono essere allontananti per proseguire o tracciare il giusto sentiero … esistono virtù che troppo poco si prendono in considerazione perché la società della materia non riconosce … ma la società siamo noi … siamo noi che non riconosciamo più quei valori che i nostri avi per ottenerli hanno combattuto e che ci hanno insegnato … oggi alle virtù si preferiscono i vizi … ed è facile per chi disconosce le virtù confonderle con i vizi … avere coscienza è anche e soprattutto saper distinguere vizi e virtù ed operare senza l’illusoria ipocrisia … a volte per ottenere dei risultati siamo disposti a giocare con la vita degli altri … a volte ci sentiamo giudici a volte vittime … sia in una che nell’altra situazione siamo in conflitto con la nostra coscienza … ed in questo caso ci nascondiamo dietro le numerose  maschere che confondono il nostro essere dalla luce della coscienza … penso che sia necessario spogliarsi delle tante maschere che nascondono il nostro essere e confrontarsi ognuno con la propria coscienza ed osservarsi nella nudità dell’essere e prendere coscienza di ciò che siamo … di come operiamo …

 
 
 

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Post n°47 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da e_tobi
Foto di e_tobi

Piccoli gesti a volte possono risollevarci da una monotona quotidianità … capita a volte che la staticità della vita possa provocare dei malumori nemmeno troppo evidenti ma che possono logorare lentamente il nostro quotidiano … a volte avvertiamo sensazioni di malessere e nervosismo senza capirne la causa … senza che ci sia una causa … ma forse in questo caso la causa potrebbe essere la mancanza di reazione ad una vita senza stimoli … forse per mancanza di stimoli o di stimoli incisivi nella vita … possiamo capire perché si reagisce con tanta vitalità a piccole incomprensioni … questo capita perché la sedentarietà della vita ci porta ad accanirci o se vogliamo ad aggrapparci con tutte le forze alla piccola seppur insignificante delle novità … ma l’errore non è tanto l’aggrapparsi alla prima occasione senza calcolarne il valore o non valore dell’evento o presunto tale … l’errore è che se esiste la mancanza di novità nel proprio vissuto … nel quotidiano … l’unico colpevole è l’essere stesso … piccoli gesti nel nostro quotidiano possono portare dei miglioramenti in ognuno di noi … fare una visita ad un amico o un parente che non vediamo da tempo per esempio può essere salutare sia per l’altro che beneficia della nostra presenza ma soprattutto a noi stessi che ne saremo doppiamente ripagati … portare un sorriso a chi non lo riceve da tempo è un piccolo gesto che produce benessere … ascoltare qualcuno che non riesce a parlare per mancanza di compagnia è un piccolo gesto di gentilezza che arricchisce la nostra vita … donare del cibo … del latte … a chi non ha da sfamarsi è un piccolo gesto che ci risolleva dalla tristezza della monotonia … ma forse diremmo che abbiamo una vita troppo frenetica … che non viviamo di staticità … perché il lavoro è faticoso … siamo troppo impegnati … sarà anche vero ma probabilmente la monotonia sta proprio nella nostra incapacità di comprendere che la vita non è solo protagonismo …

 
 
 

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Post n°46 pubblicato il 11 Gennaio 2011 da e_tobi
Foto di e_tobi

Spesso rinunciamo a vivere nella serenità preferendo una strada difficile e di tristezza … quando viviamo momenti felici gustiamo la vita nella sua pienezza e sprizziamo gioia da tutti i pori vivendo una dimensione quasi idilliaca … ma quando arriva la tristezza tutto svanisce come neve al sole e lasciamo ad essa occupare la nostra vita in maniera permanente … dimentichiamo delle giornate di sole vissute precedentemente e pensiamo che il nuvoloso piombatoci addosso non andrà più via come nei sulla pelle … questa è una forma di ingratitudine verso il sole goduto in passato e ci poniamo quasi da sconfitti per un probabile riscatto … non ha senso turbare un equilibrio raggiunto con le giornate di sole quando sopraggiunge il cattivo tempo … il giorno e la notte si alternano da sempre … il sole a volte splende a volte scompare ma poi ritorna … così anche la nostra vita si nutre di gioia e dolore … nella tristezza è necessario riuscire a ricordarsi dei momenti di gioia che abbiamo vissuto e che certamente possono tornare … imparare a sorridere interiormente senza lasciarsi ingannare dalle nebbie che a volte avvolgono la nostra vita sapendo che quanto prima si possono dissolvere … ma spesso la loro durata … la loro intensità dipende da noi … dalla nostra volontà di volerle dissolvere … bisogna distruggere pensieri che procurano tristezza e irrequietezza vivendo nell’armonia e nella fiducia e lentamente la serenità entrerà in noi spontaneamente …

 
 
 

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Post n°45 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da e_tobi
Foto di e_tobi

Molto difficile trascorrere del tempo senza che la mente non si posa sul giudizio … se ci pensiamo bene basta poco perché non giudichiamo qualcuno … e forse pensiamo anche di non essere capaci senza il giudicare … (più grave sarebbe affermare di esserne esenti) … ma penso che ogni cosa è attraversata dalla nostra volontà … non è facile certamente ma forse spesso o poco spesso capita di vedere le persone solo da una piccola parte …  ne vediamo dei piccoli frammenti e non l’interezza della persona e si interpreta come colpe ciò che vediamo … l’effetto non positivo del giudizio lo possiamo catturare quando scopriamo di essere stati giudicati … ne restiamo o perplessi o condanniamo chi ha giudicato un nostro semplice frammento … vecchie abitudini valutare ed essere valutati … a volte nella valutazione in positivo si possono raggiungere risultati inattesi sotto il profilo emozionale … valutare in negativo i risultati possono essere di buio e di paure … è necessario liberarsi dalla parte giudicante per avere un’osservazione della vita in pienezza con spirito d’amore … se non giudichiamo entriamo nello spirito dell’accettazione … ci liberiamo dalle fragilità e dalle tentazioni e dalla forza dell’abitudine … decidere di non esprimere è un modo per liberarsi dalle paure … e impariamo ad accettare noi stessi … in fondo il giudizio sugli altri non è altro che un giudicare se stessi … non giudicarsi altro non è che un accettarsi per come si è … nell’amore …

 
 
 

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Post n°44 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da e_tobi
Foto di e_tobi

Prendersi troppo sul serio non sempre è positivo … molto più bello è sorridere di più … anzi sarebbe interessante ridere di se stessi … di quello che si fa … delle tante cose che pensiamo … ridere in fondo è sdrammatizzare e vedere la vita con più serenità … se il riso è un prendersi in giro per le tante cose buffe o poco buffe che facciamo o pensiamo … il sorriso è espressione del nostro essere … saremmo più comunicativi nelle relazioni … infatti il sorriso è gradito certamente ed è dimostrazione di benessere e piacere … trasmissione di emozioni positive … spesso questo non accade perché abbiamo le nostre abitudini da modificare … siamo musoni se le cose ci vanno male e restiamo musoni perché abbiamo trovato un colpevole al di fuori di noi … quando le cose ci vanno male è bene che ci soffermiamo sul modo di affrontare le cose senza precipitare nel buio … ma è necessario modificare le pianificazioni mentali e reagire diversamente sui dispiaceri che fanno parte della vita … possiamo sorridere di quello che abbiamo e non importa se sia poco o molto … inutile aspirare e quindi ad immaginare un futuro che impedisce la nostra leggerezza interiore … posso occuparmi certamente delle cose presenti che possono influire sul mio futuro ma non sospirare un futuro che nessuno ne può conoscere la realizzazione … anche il passato è spesso causa del nostro malessere perché nel passato abbiamo lasciato i rancori … le nostre aspirazioni venute meno e quindi abbiamo lasciato nel passato parte di noi … ma è inutile perdere tempo tra passato e futuro … viviamo il presente ritrovando lo spirito dell’allegria e della leggerezza … ritrovare il gusto del sorriso è un modo per saper osservare i piccoli segni che un cuore libero dai condizionamenti riesce a carpire … prendersi in giro e ridere di se stessi è un modo per sorridere alla vita …

 
 
 

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Post n°43 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da e_tobi
Foto di e_tobi

"Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra, d'acqua marina, di alghe,
del fondo della tua vita, e ricevetti il tuo bacio
bagnato dall'aurora, come se mi giungesse
dal mare che ci circonda..."

P. Neruda (da patty)

 
 
 

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Post n°42 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da e_tobi
Foto di e_tobi

Penso che in fondo ognuno di noi non è tanto alla ricerca di una qualche forma di felicità che ne possa rispecchiare il senso della vita basato su una personale concezione … ma penso che ognuno di noi … nelle azioni che facciamo … nelle decisioni che prendiamo … siamo alla ricerca di frammenti di emozioni … sono le emozioni che ci rendono sereni o tristi … attraverso le emozioni trasmettiamo al nostro essere uno stato o di benessere o di malessere … per ognuno di noi la ricerca delle emozioni passa dal soddisfacimento di un qualcosa che abbiamo deciso a priori senza della quale non c’è ricezione primaria dell’emozione … non è così … spesso ci si lascia ingannare dai surrogati dell’emozione primaria … ci si sposta su ricerche secondarie e poco emozionali proprio perché pensiamo che sia fallita la ricerca primaria perché pensiamo che nella ricerca primaria è fondamentale l’altro … ma forse sarebbe meglio comprendere come se da una parte potrebbe essere vero che l’emozione implichi la partecipazione di qualcuno … dall’altra parte l’emozione dovrebbe nascere in ognuno di noi perché non è solo o tanto un ricevere come se fosse un antidoto ma è più un portare alla luce un qualcosa che abbiamo dentro il nostro essere … Se facciamo un giro nei vari blog possiamo vedere come la maggior parte hanno idealizzato l’amore come la parte fondamentale per la realizzazione di se stessi mettendo in rilievo come la mancanza di questo soddisfacimento nel reale ha prodotto l’incapacità di soddisfare la fonte primaria per il raggiungimento dell’emozione … effettivamente tutti i blog che si occupano dell’amore … dei sentimenti … delle emozioni … sono dei capolavori sia stilistici che poetici a testimonianza della cura anche nei piccoli dettagli perché in ogni persona c’è tanto desiderio di dare e di ricevere … inutile domandarsi il perché sta funzionando così … perché si preferisce un amore raccontato o desiderato lasciandosi appagare temporaneamente … inutile anche cercare di capire il perché per tanti non si tenta di manifestare al proprio partner ciò che sa esprimere a meraviglia sul blog … non si può avere la presunzione di capire ciò che non si conosce … ma forse si potrebbe provare a piccoli passi a portare fuori il bello che ognuno di noi possiede … non più semplicemente raccontarlo ma dargli luce … sicuramente esisterà  la concreta ipotesi del timore di aprirsi alla luce del sole e si preferisce raccontare del tesoro interiore … è vero anche che il reale è rivolto più alla materia e poco o quasi nullo verso i sentimenti e le emozioni … ma il reale siamo noi … siamo noi che partecipiamo concretamente al processo della vita … se ognuno di noi nel proprio mondo … nella propria vita comincia ad aprirsi al bello che la vita stessa rappresenta è probabile che l’influenza positiva possa aprire meccanismi stupefacenti … ne potremmo giovare prima cosa di tutti noi stessi perché aprirsi alla vita come incastro essenziale per soddisfare il processo naturale alla quale siamo chiamati la materia non può impedire tantomeno limitarne gli effetti positivi … nella materia c’è l’inganno del surrogato della felicità e tutti ne siamo contagiati perché se siamo alla ricerca di emozioni è difficile trovare chi è nella stessa ricerca … quindi è necessario spostare l’osservazione su se stessi per seguire fino in fondo questo processo di cambiamento e non restare in attesa di trovare chi nutre la stessa osservazione … l’incastro avverrà in naturalezza e senza forzature …

 
 
 

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Post n°41 pubblicato il 29 Dicembre 2010 da e_tobi
Foto di e_tobi

Niente è statico … tutto è fugace … in movimento perenne … non c’è niente che resta fisso nel tempo e nello spazio … in tutto c’è un inizio e una fine ed è necessario comprendere come l’aggrapparsi a qualcosa possa prima o poi produrre tristezza …

Ogni cosa esiste nell’eterno presente … esiste nell’attimo in cui si compie e la sola realtà dell’esistenza non ha confini perché non si divide in ciò che è e ciò che non è … l’esistenza non è un’idea … non è una scelta …

Non occupiamo il nostro tempo tra ciò che è stato o ciò che vorremmo che fosse … inutile occupare la mente in qualcosa che non torna o che non sarà mai … viviamo nel momento in cui si è … liberiamoci dall’illusione del passato … liberiamoci dal desiderio dell’aspirazione di un avvenimento che magicamente potrebbe soddisfare le nostre aspettative …

 

 
 
 

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Post n°40 pubblicato il 27 Dicembre 2010 da e_tobi
Foto di e_tobi

Dopo diverso tempo ritorno in questo magico luogo ai margini del fiume dove un tempo sostavo per udire  la sua voce … è tutto come allora … il grande albero conserva ancora la sua immutabile forma … riconosco il piccolo masso dove tante volte ho sostato prima di salire sulla barca per seguire un tratto di questo meraviglioso fiume … in questi giorni ho sostato nuovamente e come spesso è accaduto in passato … anche adesso il fiume mi ha parlato … è necessario saper osservare con gli occhi del cuore i segni che il fiume della vita ci rivela per proseguire ognuno il proprio corso … in sintonia col fiume si possono scoprire meravigliosi  orizzonti … non ricordo se sono passati giorni o mesi o anni … ma dopo aver sostato sul piccolo masso ho navigato per un piccolo tratto il grande fiume … ho remato la piccola barca per un paio di vogate e poi ho lasciato al fiume il lento proseguire … il silenzio di quel magico luogo a tratti era interrotto dal suono di battiti d’ali di bianchi uccelli in volo … folate di vento facevano vibrare le foglie sulle cime di alberi danzanti … in questo magico percorso ho fatto alcuni incontri … un piccolo pescatore sorridente ha accennato un magico saluto … ho capito che anche a lui il fiume aveva parlato … più avanti mi sono imbattuto in una barca nuova … mai vista prima … in quella barca non era visibile il volto del passeggero ma ho avvertito il grande desiderio di scoperta … il desiderio di osservazione … di ascolto … il fiume conserva sempre dei magici incontri … mai ha deluso il fiume della vita … quando nasce il desiderio di scoperta il fiume parla …  accoglie tutti …

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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