riflessioni

Tempesta di neve


Questa non e' una poesia, ma semplicemente, il raccontare quello che in questi giorni sta accadendo nella mia citta'. Qua' la neve di solito non riesce ad attaccare, poiche' siamo vicini al mare. Ma quest'anno, come da previsioni, e devo dire piu' che mai azzeccate, la neve e' caduta in quantita' esagerata. Se i primi giorni poteva essere gradita, poi, non molto, visto l'evoluzione del manifestarsi di questo evento. Qua' non siamo abituati, come in genere lo sono le persone che abitano in montagna, o quanto meno al Nord. Ogni volta ci trova impreparati. Certo che pero', ne guadagnano molto i rapporti interpersonali. Non prendendo, la maggior parte delle  persone l'automobile, costretta gioco forza ad andare a piedi, ci si guarda di piu', ci si aiuta, ci si sorride, ci si parla e questo e' uno dei lati positivi di questa neve caduta cosi' in abbondanza. La citta' poi prende un aspetto piu' bello ovattato e poetico. Molti giovani infatti, non essendoci le scuole, se ne vanno per la mano a passeggio, scherzando tra loro. Senza contare poi, il vociare dei bambini, che per il solo fatto di non andare a scuola, sono felici. In questa atmosfera cosi' idilliaca, pero'c'e' anche la parte piu difficile da affrontare.La vita di tutti i giorni, la spesa, le derrate alimentari che i supermercati tendono a finire, le persone piu' anziane che scivolano e tanti disagi per recarsi al lavoro e altri che non elenco. Pero' nell'insieme tutto procede abbastanza bene. Sara' certo un anno da ricordare, come il 1956 e il 1982, altre notevoli nevicate. Potremmo cosi' dire di esserci stati anche noi. Dopo a bufera di oggi, pero' spero proprio che sia l'ultima. Spero di non avervi annoiato, ma mi sentivo di farvi partecipi di questa grande nevicata.