Una maxi inchiesta di Torre Annunziata ha svelato che la pedofilia via internet va al di là di ogni immaginazione. Il tremendo traffico con basi in tutta Italia ma con diramazioni internazionali, è stato scoperto anche grazie al Telefono Arcobaleno ma l'allarme, tuttavia, era stato lanciato da tempo.Un numero incredibile di giovanissimi sparisce nel nulla ogni giorno e, anche se molti si ritrovano, di altri non se ne sa più nulla come se si fossero volatilizzati. Alcuni minori tornano a casa da soli, altri vengono ritrovati dalle forze dell'ordine, altri ancora, invece, non hanno mai fatto ritorno.Personaggi insospettabili continuano a fare scempio dei bambini e, spesso, rimangono impuniti.La pedofilia è una brutta storia, vera però, e si può trovare anche nell'ambito familiare, attuata da membri del nucleo familiare oppure da persone conosciute come vicini di casa e conoscenti, oppure nell'ambito istituzionale dove i minori vengono affidati per ragioni di educazione, custodia e gestione del tempo libero.Molto spesso associamo la figura del pedofilo come ad un uomo solo, poco colto, abbastanza anziano mentre dobbiamo sapere che la maggior parte degli autori di questo reato è costituita da persone sui 30/40 anni, senza distinzione di classe sociale, individui di cui la vittima ha fiducia perchè conosce.Gli stessi pedofili negano, sorvolano e minimizzano le loro responsabilità e si costruiscono una loro filosofia morale personale.Per quanto riguarda la pedofilia, internet semplifica al pedofilo il contatto con le sue vittime introducendosi online nella solitudine del bambino: ascolta le lamentele per quanto riguarda la vita familiare cercando di diventare il miglior amico e il confidente, creando un clima di fiducia e amicizia passando poi alle telefonate e all'incontro vero e proprio.I bambini prescelti sono anche quelli poco controllati dai genitori che utilizzano il computer nella loro cameretta e quelli molto curiosi , disinibiti ed interessati a temi sessuali sonocontattati con maggior facilità dai pedofili.( dal Blog Cervelliamo )