dedalo

sognare


Un cuore vivo. Una lacrima densa sempre pronta a scendere. La testa bassa. Un fazzoletto stretto nella debole mano. E molti, molti sogni. Sogni di amicizia e di amore. Sogni di speranze. Sogni diversi per una vita normale. C’è un ragazzo. Sono le 6 di pomeriggio di un venerdì uggioso. Come ogni venerdì sta andando al bar del centro, dove ad aspettarlo ci sono i suoi amici. È ormai un’abitudine, o meglio un rito per tutti loro. Sono anni che ormai si incontrano ai tavoli di quel locale, per stare insieme, per raccontare i fatti della settimana, gli aneddoti, le figuracce, le fortune. E anche per decidere cosa fare nel week end.  In auto, con la musica ad alto volume, il ragazzo canta a squarciagola e batte a ritmo le mani sul volante. È un po’ in ritardo. Come al solito pensa. “Oh, eccolo finalmente”. Cominciano i saluti. Certe persone non le vedeva né sentiva dal venerdì scorso. Tutti insieme occupano 3 tavolini. Il barista ormai il conosceva e a volte entrava nei loro discorsi, senza curarsi degli altri clienti. Tutti avevano la parola, chi più chi meno. Si parla di una festa per il sabato sera, e vengono ricordati alcuni trascorsi sempre esilaranti delle loro giovani vite. Naturalmente un altro tema è la festa per il capodanno. Ormai è già tutto pronto. Per quell’anno hanno deciso di trascorrerlo in montagna, a casa di uno di loro. Sono tutti d’accordo, un po’ di giorni in mezzo alla neve è la cosa migliore per allontanarsi dalla realtà della grigia città. Ormai si sta facendo ora di cena, e cominciano un po’ alla volta ad andarsene tutti. Rimangono solo il ragazzo e il suo migliore amico presi da un discorso che non vogliono lasciare interrotto. Si mettono d’accordo per il pomeriggio seguente. Il ragazzo vuole prendersi un paio di scarpe nuove, e così domani faranno un giro al centro commerciale. Entra una bella ragazza nel bar. Lui la guarda e ammicca ad un sorriso a cui la ragazza risponde. I due amici si scambiano uno sguardo d’intesa per poi salutarsi dandosi appuntamento alle 9 al solito posto. C’è un altro ragazzo. Sono sempre le 6 ed è sempre un venerdì uggioso. La settimana è finita. Finalmente pensa. È in treno assieme ad altri 2 suoi compagni di università. Tutti stanchi e silenziosi. Con la musica nelle orecchie guarda il buio fuori dal vetro. Prende in mano il cellulare, indeciso se scrivere un messaggio. Alla fine lascia perdere, non avrebbe niente da scrivere, se non le solite cose che non interessano a nessuno. La pesantezza della settimana si fa sentire per tutti. Il collega di fronte a lui si sveglia di soprassalto alla frenata del treno. “se mi addormento seriamente, poi non mi sveglio più. E stasera devo anche uscire” dice. Ma il ragazzo non lo ascolta e non commenta. Solo gli altri due cominciano a scambiarsi qualche battuta. Parlano del week end e di altri impegni lontani dall’università, degli impegni presi con gli amici, o che ancora devono prendere per il sabato. Il ragazzo silenzioso chiude gli occhi ma origlia i loro discorsi, per poi tornare a concentrarsi sulla musica. Lui il week end lo passerà a casa, come sempre. Non ci sono amici con cui prendere impegni. “Tu cosa fai domani?” sente all’improvviso questa domanda rivolta a lui. Apre gli occhi e si toglie lentamente una cuffietta facendo finta di non aver capito. “Ah non lo so, devo sentire gli altri”. Dice questo, mentendo, chiudendo subito il discorso. Ora con gli occhi aperti vede le altre persone che hanno preso posto nel vagone. Poco più avanti vede un bel ragazzo intento a leggere un libro. Lo osserva per qualche secondo per paura di essere scoperto, e torna allora a fissare il vuoto. Arrivati ad una stazione, un collega scende. Si salutano dandosi appuntamento a lunedì, stesso posto e stessa ora. Ci sono vite. Ci sono sogni. A volte le 2 cose sono opposte. Eppure sono le 2 realtà che contraddistingue ognuno. Una realtà reale, una realtà fittizia. Inscindibili. Diverse per ognuno. Uguali per tutti. Vivere un sogno. Sognare una vita. Le cose si complicano. Le realtà si fanno indistinguibili.