Sardinia

Ma non era Roma la ladrona?


n una intercettazione l'ex tesoriere si sfoga. E racconta le "elargizioni" ai figli del senatur. I costi per scorta, diploma, automobili, tra cui una Porsche. E c'è anche una casa ereditata. Spuntano le prime intercettazioni E Belsito disse al telefono: "Quei soldi li ho spesi per le case e le auto dei Bossi"tra una militante della Lega e l'ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita. Quest'ultimo parla delle spese private pagate ai Bossi (costi per lauree, Porsche, case) con i soldi pubblici destinati al Carroccio. Belsito si sfoga alla vigilia di una convocazione da parte di Bossi. E salta fuori anche la vendita di un appartamento ricevuto in eredità ma mai dichiarato. Le telefonate sono state intercettate dai carabinieri del Noe. Belsito stava parlando con l'impiegata amministrativa leghista Nadia Dagrada, che non risulta indagata. L'argomento erano proprio le "elargizioni fatte ai Bossi e alla vicepresidente del Senato Rosy Mauro", come scrive il "Corriere della Sera". A questo punto, Belsito viene consigliato di "fare tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti a loro favore e di nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza". E lui replica: sono "in possesso di copiosa documentazione e di una registrazione compromettente per la Lega". La conversazione X avviene prima che Belsito venga convocato da Bossi a Roma. Una convocazione che il tesoriere legge come l'anticipo della sua defenestrazione. Motivo: nel partito c'è chi (pare Castelli e Stiffoni, stando a quanto crede Belsito) lo vuole buttare fuori dopo le notizie sui rimborsi elettorali investiti dallo stesso tesoriere in Tanzania. La conversazione continua con la leghista che consiglia a Belsito di dire chiaro e tondo a Bossi che, se qualcuno si mette a guardare i conti, vengono fuori tutte le spese. E verrebbe fuori, continua la signora, che i soldi non sono finiti in Tanzania, ma a moglie e figli del leader del Carroccio. E chiude, la Dagrada: "Papale papale glielo devi dire: ragazzi, forse non avete capito che, se io parlo, voi finite in manette o con i forconi appesi alla Lega". Tutti i soldi per i figli del leader E via con l'elenco dei "costi" del partito. Ci sono le spese per il diploma di Renzo Bossi, i 670mila euro per il 2011 di cui non ci sono giustificativi, le auto (tra cui una Porsche) affittate per uno dei tre figli, Riccardo Bossi, fatture sempre per l'avvocato di Riccardo, una casa in affitto a Brescia, 300mila euro per la scuola Bosina di Varese di Manuela Marrone, moglie di Umberto. E poi, "l'ultima macchina del Principe (cioè Renzo Bossi), 50mila euro... e certo che c'ho la fattura!", si sente nell'intercettazione. Ci sono i "ragazzi di Renzo" (pare che sia la scorta), per cui servono 151mila euro, e gli alberghi sempre per quei "ragazzi". In un'intercettazione l'ex tesoriere si sfoga. E racconta le "elargizioni" ai figli del senatùr. I costi per scorta, diploma, automobili, tra cui una Porsche. E c'è anche una casa ereditata. Spuntano le prime intercettazioni E Belsito disse al telefono: "Quei soldi li ho spesi per le case e le auto dei Bossi"tra una militante della Lega e l'ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, indagato per appropriazione indebita. Quest'ultimo parla delle spese private pagate ai Bossi (costi per lauree, Porsche, case) con i soldi pubblici destinati al Carroccio. Belsito si sfoga alla vigilia di una convocazione da parte di Bossi. E salta fuori anche la vendita di un appartamento ricevuto in eredità ma mai dichiarato. Le telefonate sono state intercettate dai carabinieri del Noe. Belsito stava parlando con l'impiegata amministrativa leghista Nadia Dagrada, che non risulta indagata. L'argomento erano proprio le "elargizioni fatte ai Bossi e alla vicepresidente del Senato Rosy Mauro", come scrive il "Corriere della Sera". A questo punto, Belsito viene consigliato di "fare tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti a loro favore e di nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza". E lui replica: sono "in possesso di copiosa documentazione e di una registrazione compromettente per la Lega". La conversazione X avviene prima che Belsito venga convocato da Bossi a Roma. Una convocazione che il tesoriere legge come l'anticipo della sua defenestrazione. Motivo: nel partito c'è chi (pare Castelli e Stiffoni, stando a quanto crede Belsito) lo vuole buttare fuori dopo le notizie sui rimborsi elettorali investiti dallo stesso tesoriere in Tanzania. La conversazione continua con la leghista che consiglia a Belsito di dire chiaro e tondo a Bossi che, se qualcuno si mette a guardare i conti, vengono fuori tutte le spese. E verrebbe fuori, continua la signora, che i soldi non sono finiti in Tanzania, ma a moglie e figli del leader del Carroccio. E chiude, la Dagrada: "Papale papale glielo devi dire: ragazzi, forse non avete capito che, se io parlo, voi finite in manette o con i forconi appesi alla Lega". Tutti i soldi per i figli del leader E via con l'elenco dei "costi" del partito. Ci sono le spese per il diploma di Renzo Bossi, i 670mila euro per il 2011 di cui non ci sono giustificativi, le auto (tra cui una Porsche) affittate per uno dei tre figli, Riccardo Bossi, fatture sempre per l'avvocato di Riccardo, una casa in affitto a Brescia, 300mila euro per la scuola Bosina di Varese di Manuela Marrone, moglie di Umberto. E poi, "l'ultima macchina del Principe (cioè Renzo Bossi), 50mila euro... e certo che c'ho la fattura!", si sente nell'intercettazione. Ci sono i "ragazzi di Renzo" (pare che sia la scorta), per cui servono 151mila euro, e gli alberghi sempre per quei "ragazzi".