Sardinia

IL RITORNO DELLE BR


Tornano le Brigate Rosse e, dopo aver ucciso Marco Biagi, hanno nel mirino il professor Pietro Ischino, che aveva proposto di licenziare gli statali fannulloni., Feltri e altri. Azioni di questo tipo catalizzano ancor di più la disgregazione di quell'unità nazionale che sempre meno italiani considerano come divina e irrinunciabile. Chi sono queste nuove Brigate Rosse? Fuoriusciti degli stessi partiti e sindacati ora al potere: nulla di cui stupirsi visto i nomi che tali formazioni hanno portato alle elezioni. Ogni volta che si scopre qualche gruppo terrorista legato alle Brigate Rosse si scopre che provengono dal sindacato CGIL. Iniziò con i primi brigatisti . Tutti ricorderanno le difficoltà con cui il sindacato accettava di aver avuto e coltivato nel suo ventre, nemici più che dello stato , din altri lavoratori. I brigatisti erano compagni che sbagliavano. La sensazione é che, ancora oggi, in certi ambienti sindacali certe cose non si vogliono vedere né sentire. La biografia dei terroristi, ieri come oggi, é eloquente, li si considera alieni, invece sono frutto della semina di odio che una certa sinistra usa come strumento politico, trasformando l'avversario in nemico e rifiutando pervicacemente le proprie responsabilità storiche. Non a caso alcuni siedono sul palco con i massimi dirigenti dei partiti al governo. Si continua a definire sinistra radicale quella parte di schieramento politico formata da Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Pacifisti-Arcobaleno e Rosso-Verdi, No-Global, i cosiddetti disobbedienti e tutte le formazioni politiche che s'ispirano al comunismo, e anzi molte lo rivendicano, quando in realtà andrebbero chiamati sinistra comunista o estrema. Allora ben venga la nuova realtà nella quale ogni formazione che contenga nel nome la parola “comunista” sia bandita e la tentata ricostituzione venga punita alla pari della tentata ricostituzione del partito fascista. Non sono ne razzista né xenofobo, sto solamente proponendo le stesse regole che da sempre in altri paesi che nessuno mai si sognerebbe di chiamare razzisti . Non é razzismo non volere chi intende imporci il proprio modello di democrazia con le armi e con il sangue, perché questa non é né democrazia né civiltà.