Sardinia

Dramma all’ospedale.


La speranza di una nuova vita, grazie a un trapianto, si è trasformata in terrore. Terrore di essere diventati sieropositivi, come la donna di 41 anni morta per emorragia cerebrale, che ha donato loro il fegato e reni. Per avere la prima risposta sulla sieropositività, i tre pazienti ricoverati al Caraggi di Firenze, dovranno attendere 45 giorni, ma un’assoluta certezza, si avrà dopo 12 mesi.Il triplice trapianto di organi sieropositivi è avvenuto per un errore umano in uno dei centri di eccellenza grazie al quale l’Italia l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di donatori e interventi. In ospedale si è verificato un incredibile errore di trascrizione al termine degli esami, obbligatori per legge. Anziché “+”, è stato scritto “-“  sull’esito del test Hiv, dando quindi via libera all’ espianto e all’immediato trapianto, atteso con ansia da due persone in dialisi da anni e da una terza affetta da tumore al fegato. Soltanto qualche giorno dopo gli interventi chirurgici, campioni di sangue e tessuti della donatrice sono stati spediti al laboratorio d’analisi dell’archivio biologico di Pisa e li è arrivata la doccia gelata: la donatrice era sieropositiva. Per i tre trapianti, la terapia è stata immediata. Ma, salvo un miracolo, difficilmente potrà impedire l’infezione.Ora mi viene da pensare:è possibile che nel terzo millennio si possa ancora sbagliare e commettere un errore del genere, un errore che costerà la vita a tre ignari pazienti che speravano di ricominciare a vivere normalmente?