Sardinia

Liquidazioni d'oro


Tutti sanno che la compagnia di bandiera Alitalia e da anni in crisi, tanto che per rilanciarla  hanno pensato di venderla al maggio offerente. Cambia i vertici e al posto di Cimoli subentra Bernardino Liborati. La compagnia è ancora in profondo rosso e, in attesa di definire l’acquirente, è sempre meglio dare una ripulita ai vertici: ma a quale prezzo? Il signor Cimoli, presidente e amministratore delegato uscente , soprannominato “liquidazioni d’oro” , si è accontentato di “soli” 5 milioni di euro, rispetto agli 8 milioni richiesti all’inizio.  Però, per uno che, in tre anni di gestione, ha accumulato 1,4 miliardi di perdita non è male. Bello fare il “manager” a queste condizioni. Sarei stato capace anch’io, mi sarei accontentato di una liquidazione di un milione di euro.La liquidazione di Cimoli, come quella di molti altri manager pubblici o privati è scandalosa. Non di per se, ma in rapporto ai risultati ottenuti: se uno ha fatto benissimo, è legittimo che quando se ne va gli sia riconosciuto un premio. Nel caso dell’Alitalia i bilanci sono disastrosi , la strategia inesistente ed il ruolo sociale nullo. In queste condizioni, a Cimoli dovrebbe essere riconosciuto solo ciò che spetta per contratto ai dirigenti licenziati: fra i 18 e 24 mesi di stipendio. Ogni euro in più è improprio e iniquo. Anzi a dirla tutta Cimoli avrebbe dovuto restituire il favoloso stipendio che si è intascato senza fare nulla