Sardinia

Docenti e alunni troppo garantiti ma poche regole.


 Violenza di allievi nei confronti di altri allievi (ad es. calunniare, insultare, emarginare, ricattare, minacciare, infastidire sessualmente, spintonare, urtare, colpire, ecc.). Violenza di allievi nei confronti di oggetti a loro estranei (atti di vandalismo rivolti alle strutture scolastiche o ad oggetti di altri allievi). Violenza di allievi nei confronti dei loro stessi insegnanti (violenza perlopiù psichica, come ad es. provocazione verbale, menzogne, osservazioni allusive o indecenti, rifiuto ostentato di eseguire compiti, disturbo consapevole delle lezioni; rara o molto rara la violenza fisica, come ad esempio picchiare, dare pugni o lanciare oggetti), violenza di insegnanti nei confronti di allievi (prevalentemente psichica, come ad esempio insultare, offendere, ridicolizzare, assegnare valutazioni miratamente negative. Lo studente che infila la mano nei pantaloni dell’insegnante, l’insegnante che si struscia con gli studenti, gli studenti che violentano i loro compagni, ragazzine che sono costrette a subire ogni sorta di sevizie, dabbenaggine di altri insegnanti documentata dai telefonini e poi dall’ web. Ora l’insegnante che avrebbe tagliato la lingua a un bimbo perché parlava troppo. È stata licenziata giusto. Però, l’ipocrisia di questa levata di scudi. Per parlare di licenziamento nella scuola bisognava che un’ insegnante tagliasse la lingua ad un bambino per farlo star zitto? Perché nessuno osa dire che c’è una casistica di insegnanti, che sono un danno? Mi riferisco a docenti (anche presidi) latitanti, assenteisti o che non insegnano. A scuola devono esserci regole ben precise che devono essere osservate scrupolosamente. Cominciamo a vietare l’uso indiscriminato dei telefonini e di tutti gli altri passatempi che non fanno altro che distogliere l’attenzione dei ragazzi. Perché il ministro non dispone un’inchiesta che accerti se ci sono insegnati non idonei all’insegnamento?La violenza a scuola è un problema che riguarda tutti e che richiede un impegno solidale da parte di tutti. Vanno a casa in 10.000, benissimo ci sono altri 10.000 insegnanti magari più idonei che aspettano. La scuola, dopo la famiglia è il trampolino di lancio per gli uomini e le donne di domani, che uomini e donne ci saranno se crescono senza regole, se credono che tutto sia permesso, se crescono senza il buon esempio. L’insegnante come i genitori devono essere considerati un’autorità, non si può essere solo amici dei nostri ragazzi.