Sardinia

Le pietre parlano.


 
Tharros, abbandonata da oltre novecento anni giace avvolta nel silenzio ed evoca in ogni suo angolo, la spietata opera del tempo. Gran parte del sito é ancora nascosto, sepolto dalla sabbia sospinta dal mare e dal vento, ma anche dai misteri, dalle falsificazioni e dalla storia. Qui ci sono le pietre a raccontare una storia vera. Sul colle più a settentrione, Murru Mannu, ci sono i resti di un nuraghe con il suo villaggio che ha visto la gloria tra il 1600-1500 a.C. E i navigatori shardana scoprirono quanto fosse straordinaria la configurazione dell'estrema lingua di terra del Sinis, che spezzando il vento, assicurava su uno dei fianchi un sicuro approdo. Nonostante i soliti feniciologi, affidandosi ad una storiografia mai provata, continuino a ritenere Tharros fondata dai fenici, nonostante nessuno degli scrittori greci e romani ricordi la ricordi. Le pietre parlano e dicono cheTharros non fu mai fenicia né punica, né vi fu una colonia egiziana, nonostante fosse la città più egittizzante delle città sarde. Può anche darsi che ci fossero egiziani, come etruschi, cartaginesi e marsigliesi che vi trafficavano o che vi si stabilirono attratti dalla fiorente attività commerciale e mercantile della città.Già il primo indizio dell'origine dei Tarrensi é nel nome della città: Tharros per i romani, Tarrhos per i greci, Tarras in Tolomeo, Tyrrha per il Fara, altro non é che un nome tipicamente anatolico e si trova sparso nella Lidia (Tarkon), nella Cilicia (Tarsos), nella Caria (Tarkondara) ecc. Quindi su quelle coste approdarono per prime le navi Shardana, e da li salparono più volte per conquistare l' egitto. E sono proprio gli egiziani nelle loro iscrizioni a dircelo: “ da mezzo il mare “; “ dalle isole che sono nel cuore del gran mare”; ecc. Ma quale mare? Al mediterraneo occidentale parrebbe accennarsi in una stele trionfale eretta a Thoumès III (1504-1450) a Karnak. Come già detto i sovrani egizi chiamano i Popoli del Mare, i capi dei paesi stranieri - re delle isole dell'occidente (che è la posizione della Sardegna rispetto all'Egitto), re delle isole che sono nel cuore del Grande Mare (il Mediterraneo), venuti dalle isole e dalla terra posti sul grande cerchio d'acqua (il Mediterraneo). I manufatti rinvenuti a Tharros forniscono elementi circa l'estensione dei traffici esercitati dalla città nel corso di più secoli. Oltre agli amuleti, figurine di iside, più di mille talismani in pasta di smalto, vetro ed altro materiale, vi sono anfore rodie, vasi corinzi, bucchieri etruschi, stoviglie campane, avorio dall'Africa, ecc. Tutti questi traffici avvenivano con navi terrensi, che esportavano in tutto il Mediterraneo i prodotti prodotti a Tharros dagli abitanti, ma chiaramente approdavano anche navi straniere, che vi giungevano per commerciarvi varia mercanzia.