Sardinia

Post N° 421


Nel nome della famiglia si dimentica il vero amore. Oggi Roma ospita due manifestazioni: “il giorno della famiglia” e “l’orgoglio Laico”, e come sempre accade in tutta Italia le polemiche spaccano il paese in due. Da una parte gli organi e i politici di fede cattolica rivendicano la sacralità del matrimonio cristiano a discapito di quelli che essi ritengono matrimoni di serie B (coppie di fatto), paventando l’eventualità di unioni omosessuali come una deriva morale del nostro paese. Dall’altra i laici si appellano alle pari opportunità per favorire una politica in favore delle minoranze che scelgono un’alternativa al matrimonio tradizionale. E magari sono li solo per interesse di bottega, con accanto alcuni la seconda moglie ed un figlio della prima; altri dall’altro fronte a festeggiare magari il venticinquesimo anniversario di matrimonio, ma discutono ipocritamente sulla importanza dei motivi della manifestazione. Sembra che i cattolici siano atterriti da una legge che riconosce i diritti anche a chi non ha stipulato alcun contratto religioso o civile. Ma io non credo che qualcuno voglia mettere in discussione la famiglia, nessuno vuole impedire a chiunque di sposarsi; nessuno attacca la famiglia come istituzione o come base naturale della società umana, ci mancherebbe. Il concetto di famiglia va aldilà delle credenze religiose, statuali o filosofiche. Allora perché tanta paura?   Dove circola affetto, sentimento di unità, di fedeltà, di aiuto reciproco, la è una famiglia. Allora perché negare l’essere famiglia a un uomo e a una donna che convivono. Tanti discorsi, dibattiti per nascondere un altro senso dell’amore. La famiglia, il suo concetto, riceve attacchi da altre situazioni, che sono di carattere economico e sociale, non certo morale o legati all’estensione dei diritti legali. Penso che sarebbe più utile evitare di sfruttare tali diversità ideologiche ai fini puramente politici e appellarsi all’unica cosa che in realtà dovrebbe unire due persone che vogliono vivere insieme: l’ amore. Per questo motivo sarebbe più utile per il paese non un “family day”, ma semmai un “love day”.