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BRUGES - Una piccola città sull'acqua chiamata la Venezia del nord
Le origini di Bruges, Brugge in fiammingo, capoluogo della
provincia della Fiandra Occidentale secondo la tradizione risale al VII secolo circa. Nel IX secolo, sul luogo dell'attuale città Baldovino I, conte di Fiandra eresse una roccaforte fortificata, intorno alla quale si formo poco a poco un borgo abitato da mercanti che nel corso di qualche decennio divenne città fortificata che grazie alla sua posizione privilegiata sull'estuario dello Zwyn si rivelò ben presto uno dei più prosperi mercati del medio evo dell'Europa Nord-occidentale. Non solo, Bruges divenne presto un importante nodo delle vie commerciali che univano le Fiandre all'Italia attraverso la Champagne prima e in seguito attraverso le Alpi e la valle del Reno, per i commerci europei con il mar Baltico e il mare del nord. All'inizio il commercio principale fu quello della lana che veniva dall'Inghilterra.
Vi confluivano l'ambra prussiana, il grano baltico, la birra di Brema, le pellicce di Novgorod, legname e merluzzi dalla Norvegia che erano scambiati con le stoffe locali, oggetti di ottone, sale e vino francesi, velluti di Genova, broccati veneziani, spezie e dal XV secolo anche allume della Tolfa. Ancora oggi sono famosi i merletti di Bruges che fecero furore in Europa fino al XVII secolo sotto il nome di merletto delle Fiandre. I merletti più pregiati sono quelli eseguiti con il “punto della strega” per il quale occorrono da 300 a 700 fuselli.Nel 1127 dopo l’assassinio del conte Carlo il buono i commercianti più facoltosi approfittando della tumultuosa lotta per la successione rivendicarono la partecipazione al governo della fiorente città. Così i lavoratori manuali, tessitori e altri artigiani, restarono esclusi dal potere comunale. Ma l’opulenza dei mercanti che monopolizzarono i traffici si scontrò con l’indigenza dei lavoratori troppo spesso sfruttati. In breve si formò una forte classe operaia, quella dei tessitori, che insorse
non ritenendosi sufficientemente remunerata. Guido di Dampierre conte di Fiandra e i patrizi chiesero aiuto a Filippo il Bello re di Francia che nel 1330 occupò la città e la sottopose a un governatore, Jacques de Chatillon, la cui incapacità provocò una rivolta operaia capeggiata dal tessitore Pierre de Coninc e il 17 maggio 1302 i cavalieri francesi furono massacrati in una strage che si ricorda come i "Mattutini di Bruges". Gli artigiani s'impossessarono del potere che mantennero per una quarantina d'anni. Dalla metà del XIV secolo alla metà del XV Bruges era una delle cittadine più popolose e fiorenti, cosmopolite d'Europa, i principali beneficiari erano gli italiani, una sorta di deus ex machina finanziario. Per avere un'idea della ricchezza e della potenza degli italiani, basti pensare a quell' Arnolfini che si fece ritrarre con moglie da Jan Van Eyck, e tale era lo splendore della città che il duca Filippo il Buono la scelse, con Digione, come sede della sua corte. Poi iniziò la decadenza, in parte causata dall’insabbiamento dello Zwyn, e in parte dal conflitto scoppiato tra Bruges e Massimiliano d'Austria.
Le guerre di religione del XVI secolo contribuirono ad aggravare la situazione e la città non ritrovò più lo splendore di un tempo. Nel XIX secolo si presentava così decaduta da meritare l'appellativo di "Bruges la morta", datole da Georges Rodenbach nel 1892 in un suo romanzo. Nel XX secolo, la costruzione del canale marittimo lungo 14 km che la unisce al mare del Nord ha riportato una certa vivacità commerciale. Oltre alle industrie metallurgiche, proseguono le attività tradizionali come la tessile, dei merletti, conserviera, l'allevamento del bestiame e la coltura degli ortaggi che ne fanno un importante centro agricolo. A Bruges ho passeggiato in lungo e largo ammirando le numerose testimonianze del suo glorioso passato, veri tesori artistici, e vivendo in quell' atmosfera medioevale pressoché intatta che si apprezza appieno camminando a piedi o girando in bicicletta nel centro storico.
  Al centro del rettilineo del Mercato Coperto si eleva la Torre Comunale, o Campanaria, di circa 83 m d'altezza, costruita tra il XIII e il XV secolo, entrambi sono simboli della città. Il Municipio, di stile gotico, è del XIV secolo, il Palazzo di Giustizia ricostruito nel 1727 sull'area dell'antico Palazzo del Franco conserva la scala degli scabini con il celebre caminetto di marmo nero.
L'antico Tribunale del Franco è il primo palazzo in stile rinascimentale della città. Il palazzo di Gruuthuus è arredato con mobili d'epoca e sede odierna del Museo Archeologico.La Basilica del Preziosissimo Sangue ha pilastri romanici del XII secolo e riunisce due corpi sovrapposti: nel piano inferiore San Basilio di stile romanico e la cappella del Tesoro del Preziosissimo Sangue, gotica, nel piano superiore. La cattedrale, le cui strutture inferiori sono del XIII secolo, è uno dei più antichi monumenti gotici in laterizio del Belgio. La Chiesa di Notre-Dame fu costruita tra l'inizio del XIII e la fine del XIV secolo. Il campanile, alto 122 m e terminato prima del 1340, domina il panorama della città. La chiesa contiene una ricca collezione di pittura e i mausolei di Carlo il Temerario e di sua figlia Maria di Borgogna. La chiesa di S. Giacomo conserva parti importanti del XIII secolo, mentre la chiesa di Gerusalemme è un esempio notevole d'arte gotica e contiene una ricostruzione del Santo Sepolcro. Il Beghinaggio, fondato da Giovanna di Costanza nel XIII secolo, ha conservato con la chiesa e l'antica infermeria il suo aspetto medievale.  Nell'Ospedale di San Giovanni, affacciato su un canale, si trovano numerose opere di Hans Memling. Infine nel Museo comunale delle Belle Arti sono conservate opere di J.van Eyck, H. van Der Goes, H.Memmelinc, G.David.
Nei primissimi anni del 16° secolo Michelangelo fu avvicinato da alcuni rappresentanti fiamminghi( fra i quali Alexandre Moscroun) che gli commissionarono (o comunque acquistarono) la Madonna con Bambino ancora oggi conservata nella Chiesa di Notre-Dame di Bruges (Belgio). L'opera fu realizzata in un momento particolare dell'attività michelangiolesca (produzione dei famosi "tondi"). Il fenomeno del “beghinaggio” costituisce uno degli aspetti più singolari della cultura fiamminga. Dal medioevo sino al XVIII secolo, infatti, in molte città del Belgio furono costruiti interi quartieri, dipinti di bianco, abitati dalle “beghine”, donne che, pur non essendolo, trascorrevano un’esistenza da vere e proprie monache. Attualmente il Beghinaggio di Bruges è abitato da monache benedettine, i cui abiti riconducono alla moda del XV secolo. Lì vicino ci si può concedere una pausa romantica presso il Minnewater, il lago dell’amore, un tempo vivace porto fluviale, oggi caratteristica passeggiata “a due”.
Bruges, capitale europea della cultura e dei mastri cioccolatai. Città in cui l’arte antica e moderna si fondono in perfetto equilibrio. E in cui si ritrovano anche i sapori della tradizione gastronomica belga con eventi e iniziative che propongono specialità tipiche come la birra, le patatine e… il cioccolato. Molti la definiscono un "romantico museo all’aperto", per i suoi canali da scoprire in battello, a piedi o in carrozza, per gli storici monumenti, la cattedrale di San Salvatore, le piazze del Burg e del Markt, la basilica del Santo Sangue, il Beghinaggio. Le numerose manifestazioni e fiere rendono Bruges una città dinamica e cosmopolita, a partire dal museo Gruuthuse con i grandi capolavori dei primitivi fiamminghi, al museo della porcellana e dei diamanti, alle fiere d’antiquariato, alle processioni storiche e alle diverse manifestazioni canore organizzate ogni anno. E per chi vuole ritemprarsi birra a volontà, magari di quella forte, famosa fin dal 1546!Offerte vacanze