Sardinia

Sardegna


La Sardegna é la terra del miele amaro, d'un miele cioè che al primo gusto riesce asprigno e ruvido e poi si mitiga e diventa gradito stemperandosi nel palato con un suo segreto aroma. Come se quell' amaro fosse quasi uno scherzo della sua naturale bontà. A somiglianza del suo miele anche l'isola, sotto una scorza indocile e qualche volta scostante, nasconde un midollo nobile e gentile. Chi vuole capirla, dunque, non si arrenda al primo incontro o alla prima delusione. Segua, semmai, il costume dei sardi, che é tutto fondato sulla pazienza e l'attesa. Si provveda perciò di queste armi e attenda anche lui con un certo fatalismo, senza precipitare gli eventi e le chiarificazioni. La Sardegna non é una terra per turisti frettolosi, essa é un’ isola ritrosa ed il suo popolo non si comunica facilmente. I suoi sentimenti si sciolgono solo per calore naturale e in un clima di reciproca confidenza. Il viaggiatore svagato potrà, con l’ausilio del navigatore e delle carte, passare in rassegna monumenti, ruderi, nuraghi; potrà imprimersi nella memoria immagini d’alberi, di monti, di piani e di creature. Potrà anche commuoversi alla varietà dei costumi e dei paesaggi, ma resterà irrimediabilmente alla superficie, riducendosi a ricavare dall’isola soltanto un’impressione epidermica. Perché la sua gente, questo popolo antichissimo che custodisce un patrimonio incantato di miti e di tradizioni, che sono la sua vera forza e rappresentano il peso specifico del suo carattere. E il carattere dei sardi è il prolungamento, quasi la proiezione umana dell’indole della loro isola. Perché i sardi, e specie i contadini e i pastori, sono talmente radicati da secoli a questa loro terra che ne costituiscono, più fedelmente di quanto non avvenga altrove, un elemento integrante e insopprimibile. In altre parole, qui, più che altrove la terra contribuisce a far integrare i suoi abitanti, e questi aiutano a decifrare l’umore della terra.
Chi scinde gli uni dagli altri, rischia di smarrirsi in un groviglio di simboli inerti e svuotati d’ogni significato. Perciò accingendomi a guidarvi nell’isola dei Sardi, il nostro viaggio procederà cauto e sorvegliato, con una pacata ed affettuosa osservazione delle cose, ma anche delle creature, dei paesaggi, ma insieme della natura degli abitanti. Sarà necessariamente un itinerario nel tempo, non soltanto nello spazio. Perché come ci si scosta dalla via principale verso altre diramazioni ed altri paesi, accadrà di dover non di rado distaccarsi dal tempo presente onde percorrere a ritroso i sentieri della storia passata. Di una storia che è passata nei termini cronologici, ma spesso ancora viva e palpitante per i Sardi e per la loro terra trasognata, sulla quale, qualche volta, un secolo o un lustro hanno lo steso peso. Quanto detto naturalmente vale per la Sardegna genuina e abbarbicata alle sue tradizioni. Ma il nostro discorso non ha più un riferimento puntuale se si esaminano le città ed i centri che la civiltà ha livellato, svigorendone la fisionomia originaria. E questa riserva si addice specialmente a Cagliari, Sassari, Oristano, e altre dove il tempo cammina ormai con passo spedito verso la modernità, la tecnologia, insomma verso l’ Europa.
Cagliari - panorama