Sardinia

1° Dicembre 2007 - Lila, vent'anni


Festeggiare 20 anni di lotta all’AIDS produce in noi un sentimento contraddittorio: da una parte è il “nostro” anniversario, ma dall’altra, fin dalla costituzione in associazione, le nostre azioni sono state mirate alla nostra stessa chiusura “per inutilità”. Sì, perché chiudere la LILA significherebbe che l’AIDS è stato sconfitto e anche le discriminazioni verso le persone sieropositive o malate...quando questo giorno avverrà sarà di certo il nostro compleanno più bello. Ma oggi ci sembra comunque giusto festeggiare questa ricorrenza, perché siamo orgogliosi di questi vent’anni, siamo orgogliosi di essere ancora qui, di aver resistito alle difficoltà di ogni tipo ma soprattutto economiche che ci hanno attraversato e che ci attraversano quotidianamente, senza che queste abbiano incrinato la consapevolezza dell’importanza delle nostre scelte. Da sempre infatti non accettiamo contributi dalle case farmaceutiche e a volte abbiamo rinunciato a possibilità di sostegno e sponsorizzazione provenienti anche da altri ambiti: di certo avrebbero contribuito al rafforzamento delle nostre azioni, ma non alla nostra credibilità. Siamo stati così liberi di denunciare criticità e ingiustizie, frutti tipici della logica del profitto a tutti costi. La storia di questi nostri vent’anni è fatta di battaglie e di azioni contro le disfunzioni del sistema sociosanitario, contro il modo spregiudicato con cui le case farmaceutiche conducono le loro politiche di marketing, contro ogni politica discriminatoria. È fatta di progetti importanti, spesso “pilota”, che hanno saputo indicare ai servizi strategie alternative, differenti possibilità di azione. È fatta di incontri pubblici, interventi formativi e informativi, assistenza, accoglienza e supporto a livello internazionale, nazionale e territoriale. Ma della nostra storia fanno anche parte tutte quelle voci che continuiamo ad ascoltare e che ci raccontano le ansie e le paure di chi teme di essersi infettato e quelle di chi ha rinunciato alla propria vita sessuale perché teme di infettare. Siamo compiaciuti del fatto di non esserci congelati in un approccio assistenzialistico, di aver saputo crescere e di aver favorito, con forza, l’attivismo delle persone sieropositive, che se all’inizio della nascita della Lila sono arrivate ponendo una richiesta di aiuto, oggi contribuiscono in modo determinante alla definizione di risposte adeguate ai bisogni di altre persone colpite dall’HIV e, sempre più, sono riconosciute come interlocutori qualificati da parte delle istituzioni sanitarie. In questi vent’anni le nostre campagne di prevenzione occupano uno spazio importante: mirate e coraggiose, talvolta provocatorie, sempre volte a ribadire l’importanza di una cultura della prevenzione che anziché puntare il dito contro le persone sieropositive, insegni a prendersi cura della propria salute usando il preservativo maschile e femminile per sé stessi o per sé stesse, e non contro qualcuno. La nostra storia è costituita anche da tutti quegli amici che purtroppo abbiamo dovuto salutare per sempre, ma che hanno lasciato un segno talmente importante e vivo che il festeggiare oggi diventa una festa ancora più vera. Questa ricorrenza, come si può capire, significa e porta con sé per, tutti noi, davvero molte emozioni. Vent’anni di vita di un’associazione fatta di persone sono un tempo ricco e colorato, fatto di storie da raccontare, di ricordi da custodire, di saperi da condividere e valorizzare. Sono vent’anni di storie di donne e di uomini che a partire dalle proprie sensibilità, competenze, motivazioni, vissuti e stato sierologici differenti, hanno sentito il bisogno di schierarsi, di spendere parte delle proprie energie e intuizioni, di rivendicare, a partire dalla tematica Aids, il diritto a un mondo migliore. (Fonte http://www.lila.it/lila_ventanni.htm)