Sardinia

I soldi non fanno la felicita'?


Un detto che tutti conosciamo perché ripetutoci innumerevoli volte ogni qualvolta se ne presentava l’occasione. Niente di più sbagliato. Una ricerca svolta all’Università di Warwick in Inghilterra, ha infatti dimostrato la diretta correlazione tra quantità di denaro posseduto e grado di appagamento del sé. E più precisamente il grado di felicità cresce quanto più l’entrata è inattesa. Lotterie miliardarie, eredità lontane o ritrovamenti occasionali, tutto fa brodo. “Chi dice che i soldi non sono tutto sono quelli che non ne hanno”, avvertono dall’Università d’oltremanica. Della serie “i soldi non fanno la felicità ma aiutano molto”, dunque. I professori Andrew Oswald e Jonathan Gardner, coordinatori del progetto, hanno tenuto sotto osservazione per dieci anni ben 9.000 famiglie. Lo scopo era, appunto, quello di stabilire l’esistenza di un nesso logico tra un’inattesa entrata di denaro e l’appagamento del sé. Il risultato è stato senza riserve: il nesso esiste, eccome! "Abbiamo trovato un legame molto stretto tra le entrate inattese di danaro e un elevato senso di soddisfazione che ha avuto nel tempo effetti positivi anche sulla salute psichica", ha detto Oswald. "Abbiamo rilevato effetti positivi anche in seguito all'arrivo di piccole somme di danaro, come mille sterline (poco più di 1.600 euro). E più soldi sono entrati e più la gente si sentiva meglio". Se vi piovessero addosso un milione di euro, anche se foste la persona più infelice del mondo diventereste il quadro della gioia”. Lo studio secondo gli autori costituisce la più chiara prova scientifica finora prodotta sul legame tra felicità e un'entrata di danaro extra. Ma, attenzione. Oswald ha tenuto a precisare che la ricerca riguarda le reazioni di una famiglia media. Questo significa che se si nasce già ricchi, aumentare il capitale non comporta necessariamente una visione più rosea della vita.  di: Abrahm Abbot