Sardinia

Assassinata anche dai maiali che compravano il suo giovane corpo.


La rumena, Violeta, 20 anni circa, divideva l’appartamento nel quartiere-bene della Foce col convivente-protettore, il connazionale Gheorghe Tanasa, di 30 anni, e altre 2 coppie, oltre a una donna con un bimbo di 3 anni. Violeta esercitava per strada. Erano le due, quando era rincasata. Il convivente si era infuriato perché era tornata troppo presto e con troppi pochi soldi. Aveva deciso di darle l’ennesima, brutale lezione. I coinquilini, forse le donne spaventate e gli uomini solidali, le altre due coppie sembrerebbero essere anch’esse protettore-prostituta, si decidono a chiamare la polizia quando la donna è già morta. È stata massacrata a calci e pugni. “Volevo solo darle una lezione, era rientrata troppo presto”, ha dichiarato per giustificarsi dell’omicidio Gheorghe Tanasa. Si trattava di una ragazza, non di una prostituta. Si tratta di una schiava poco più che bambina e non di un oggetto. Si tratta di un essere umano, di un angelo sfortunato che a meno di vent'anni, senza conoscere il mondo, ha perso la vita per volontà di un pazzo incapace. Incapace di tutto, di lavorare come fanno tanti suoi connazionali nel nostro Paese e soprattutto incapace di soffrire, di capire, di amare, insomma di affrontare la vita. Quando leggo sui giornali che una ragazza di diciannove anni viene barbaramente uccisa a calci e pugni mi anima un brivido interno di sofferenza e rabbia. Una rabbia che nell’immediato mi porta ad auspicare “la pena di morte”, ma la razionalità mi riporta alla realtà. Ma io forse vivo in un'altra dimensione. Forse ci sono più dimensioni della stessa realtà e viviamo su strade parallele i fatti della stessa vita. Voglio comunque ricordare, perché è doveroso farlo a chi cammina spedito nella strada della smemoratezza, che se l'aguzzino di Violeta era straniero, i maiali che hanno usato la "merce" di cui lui si sentiva padrone sono nostri concittadini a tutti gli effetti civili e penali. È legittimo appellare come mostro, aguzzino, animale, un magnaccia, ma è anche legittimo considerare maiale chi gli garantisce l'esistenza e il guadagno pascendosi della carne umana che gli vende? Quanta sofferenza nasce dall'impotenza di una società civile come la nostra che si compiace nel non vedere anche ciò che è palesemente sotto gli occhi di tutti. La rabbia nasce invece dal voler fare e dal non sapere cosa fare. Oggi ci commuoviamo e domani? Quante altre Violeta verranno massacrate prima che la nostra civile società si svegli? Faremo ancora finta di non vedere? Non possiamo non leggere la sofferenza sui volti delle persone e se lo facciamo commettiamo un atto di irresponsabilità di fronte all'umanità. Siamo esseri umani santo cielo, noi, loro, tutti noi. Un'idea che qualcuno giudicherà stolta e priva di senso e che, a mio modo di vedere, andrebbe approfondita con il contributo di tutti bisogna creare qualcosa coinvolgendo gli enti pubblici preposti cercando di collaborare il più possibile con gli stessi (forze dell'ordine, altre associazioni, imprenditori, cittadini), allestire scuole di formazione (anche biennali) per operaie, operatrici di basso profilo, cameriere e cerchiamo di creare valore aggiunto e specializzazione per la nostra società.